sabato 22 novembre 2014

Da Estro Creativo di Elisa Vagnarelli: Quando una passione è ispirazione

Estro Creativo di Elisa Vagnarelli: Quando una passione è ispirazione:


Un regalo appena consegnato... per ringraziare due nuovi amici!
La soddisfazione di vederlo apprezzato. La felicità di sapere di avere ancora tanto da imparare al riguardo, ma senza sentire la fretta di arrivare. La bellezza di un regalo che, riguardandolo per l'ultima volta, è già ricordo.
Rammento il momento speciale, grazie al quale la mia personale raccolta di 'strumenti' è adesso un po' più ricca. Come più ricco - con gioia e divertimento - è il mio bagaglio di esperienze personali, quello di conoscenze e... quello di passioni!
Chi lo avrebbe mai detto?!?
Non faccio che chiedermelo, ogni volta che ripenso allo scorso 6 ottobre (quando è ufficialmente iniziato tutto); ogni volta che mi ritrovo ad armeggiare con 'oggetti' che sono per me - insieme e ancora - grande novità, già un po' abitudine ed appuntamento settimanale; ogni volta che ripenso a questo passato primo sabato di novembre, quando è stato - davvero! - amore a prima vista!
Eccolo qua... il tangibile di una passione nuova, che mai mi sarei aspettata di riuscire a coltivare e che - mai e poi mai - avrei pensato potesse essere qualcosa di "adatto a me".




Era ancora estate quando, più per gioco che per dire sul serio, ho chiesto a mia zia di andare insieme a dare un'occhiata all'OpenDay di tiro con l'arco organizzato dalla Compagnia Arcieri Eugubini! ;-)
Era un pomeriggio non troppo caldo e con la voglia di conciliare il solito giro per le vie, con qualcosa di nuovo. In fondo... perché no! L'ho proposto con la convinzione di passare qualche ora in maniera diversa dal solito, con la curiosità di toccare con mano le sensazioni di un mondo del tutto sconosciuto, ma... non certo con l'idea che avrei finito per innamorarmi del tiro.
Non dico che sia qualcosa che adesso scavalca tutto il resto... no! 
Nonostante il divertimento di quelle prime frecce tirate, poi non è mancata una buona dose di paranoia del tipo: "Che faccio... comincio o non comincio?". 
Sono arrivata alla prima lezione del corso (6 ottobre) mantenendo lo stesso dubbio. Mi sono lasciata trasportare dagli eventi, nella speranza che sarebbero stati proprio 'loro' a darmi una mano. Non ero fiduciosa sul fatto che così sarebbe stato, invece... così è stato!
La seconda lezione è servita per effettuare l'iscrizione e per non pensarci più. Non sono mancate (e non mancano ancora) amare delusioni dettate da tiri sbagliati, rossori in viso per la paura di essere derisa, stanchezze per via di uno sforzo fisico al quale il mio corpo non è ancora del tutto abituato. Ho avuto diversi mal di testa da tensione eccessiva, poi.,. "ma, perché non ti rilassi?".
Ho capito di dover riconoscere che è sempre stato il mio problema, in certe questioni. Il fatto di non riuscire a rilassarmi. Potrebbe l'arco essermi d'aiuto? 
Con la paura del bersaglio che mi ha fatto tremare le mani non appena sono stata costretta a fissarmi con gli occhi su un cerchio giallo, con la sola abitudine di tiro in un grande disco di paglia, con tutto ciò che per me significa mettermi in gioco... 
Non lo so perché, ma... mi è capitato spesso di ripensare ai miei periodi all'università, mentre con l'arco in posizione ero praticamente pronta a far partire le mie prime frecce. Il sangue che iniziava a scorrere più veloce nelle vene, il respiro che accelerava all'improvviso e che era difficile da riuscire a domare, la febbre che - anche se poca - arrivava puntuale, dopo ogni esame. No! Le sfide e il mettersi in gioco in questo modo non fanno per me. Non voglio rischiare di avere nuovi attacchi di panico.
Sono stata lì lì per lasciar perdere tutto, quando poi mi sono convinta di non dover mollare e ho comprato lui,., il mio primo arco. :-D
Anche la scelta è stata una sorpresa, perché nell'intraprendere questa nuova avventura mi sono sempre immaginata alle prese con un 'arco nudo' (descrizione precisa per intendere il tiro con semplice arco e freccia, senza l'ausilio di mirino o altro). E' stato stupefacente ritrovarsi a dover tirare non più di dieci frecce con arco olimpico e - nonostante le lezioni già passate - ritrovarsi a cambiare idea e non avere più dubbi né obiezioni al riguardo: proverò con l'arco olimpico! 
Acquistarlo è significato dover trascorrere un intero pomeriggio a negozio, alle prese con tante scelte e con tante possibilità. Un impiego di tempo prezioso, per cui ringrazio gli amici a cui, in fondo, è dedicato questo post. Non si sceglie un arco da soli, come da soli non si impara a tirare. Quindi... un Grazie Gigante va all'intera Compagnia! Per saper trasmettere passione e dimostrare entusiasmo e perché, anche una persona incerta, come alle volte posso esserlo io, ha saputo e sa sentirsi a suo agio nel fare qualcosa in cui non si era mai immaginata!  :-D
Bando alle ciance... volete vedere di cosa si tratta?
Indovinate un po'... ancora... Ssssss...
Ma... sì'! :-D SPRAY PAINT!!! :-D
 Sono rimasta talmente tanto soddisfatta del risultato, che mi sono lasciata un po' andare con le fotografie. Si potrebbe anche dire che, oltre ad essere stata ispirata da una nuova passione, non manca l'ispirazione per il fatto di... doversi sempre ricordare di puntare alla luna!!! ;-)
Il primo scatto...



Il bagliore di una punta di freccia illuminata dalla luce della luna...







La luna in primo piano... circondata di stelle!







L'arciere in primo piano... concentrato nella mira...

E il particolare in fibra di carbonio dei flettenti... una piccola incursione di EstroCreativo fibroso, in ciò che è EstroCreativo su tela :-D








Alla prossima!!!
Buona serata a tutti!

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