Il mio
viaggio è iniziato il sette di agosto, una giornata plumbea come si pensa che
una giornata di agosto non sarà mai.
Comincia così Non vuol dire dimenticare, romanzo
d’esordio di Riccardo Schiroli. 190 pagine che accompagnano il lettore non
solamente nel viaggio fisico vero e proprio, ma anche alla scoperta dell’universo
femminile; con il quale il protagonista tenta di approcciarsi. Il punto di
vista è quello maschile. La narrazione è in prima persona. Proprio per questo,
lo stile richiama molto quello di un diario di viaggio. Con una scrittura
moderna, vivace e scorrevole, Non vuol dire dimenticare si legge
d’un fiato. Il protagonista ha un modo di fare ironico e divertente. Non manca anche
un pizzico di autocommiserazione, ciò che alle volte impedisce al vissuto di
divenire insegnamento. Inserito nella collana Romanzo nel cassetto per le edizioni Soldiershop, il libro è
disponibile in versione e-book su Amazon, o in formato EPub su Ebook.it
“Non vuol dire dimenticare ha avuto una gestazione piuttosto complessa”.
Scrive Riccardo Schiroli sul suo sito: http://www.riccardoschiroli.com/ “La prima stesura è stata completata con una
macchina da scrivere. Da lì è partita un’opera di revisione apparentemente
infinita e che ha portato a una seconda versione. In verità, il libro non è mai
stato veramente riscritto e sono soddisfatto del risultato finale solo a
tratti. Ma è ora che il romanzo cammini con le sue gambe e che io mi dedichi ad
altri progetti”.
SUL ROMANZO:
Siamo nel 1989 e, con un volo Linate-Zagabria,
inizia un viaggio negli Stati Uniti. Per il protagonista, che è l’io narrante
di un romanzo scritto in prima persona, si tratta di un momento epocale. Va in
un paese che ha conosciuto prevalentemente attraverso i libri e
il cinema e lo fa per inseguire un sogno d’amore nel quale non è certo
di credere. Va solo: il suo mondo si è dissolto e cerca di costruirsene uno
nuovo. E’ in compagnia delle sue canzoni, che lo aiutano a convivere con gli
stati d’animo. Ma a poco a poco, finirà con il dover mettere i piedi per terra.
Il sogno d’amore non si rivelerà qualcosa in cui
credere, ma nella California del sud e a New York City, inizierà la dolorosa
transizione verso una fase nuova della vita.
Perché penso che sia da pubblicare? Sono convinto
di essere riuscito a ottenere un linguaggio che rappresenta moltissimo le
persone come me: che vengono da una educazione cattolica un po’ invasiva, che
sono cresciute abbastanza privilegiate, che non hanno mai fatto troppa fatica a
scuola. Anche perché il protagonista si è lasciato alle spalle i privilegi e si
trova a farsi largo da solo e un po’ disorientato.
Credo anche che il romanzo rappresenti bene
l’impatto che gli Stati Uniti potevano avere su un europeo del 1989.
Descrivendo un mondo nel quale ancora non c’è internet e il protagonista può
stupirsi delle centinaia di canali via cavo che vede grazie al televisore del
Motel, penso sia anche interessante notare come non sia poi vero che i ventenni
degli anni ’80 erano così diversi da quelli del terzo millennio.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE:
Riccardo Schiroli è nato a Parma nel 1963.
Giornalista professionista e poliglotta (parla correttamente Inglese e Tedesco,
comunica in Francese e Spagnolo), è entrato nel mondo della comunicazione come
conseguenza dei suoi studi di Economia. Una volta Amministratore Unico della
Comunicazioni Parmensi s.r.l., sulla fine degli anni ’80 si è dimesso
dall’incarico e ha deciso di seguire la sua vocazione, cercando di percorrere la strada del giornalismo.
Prima di ottenere l’accesso all’esame di Stato per l’esercizio della
professione, ha fatto in tempo a diventare responsabile dell’informazione di
Radio Onda Emilia (novembre 1990) e poi (agosto 1996) responsabile del
Telegiornale di Teleducato a Parma. Una volta professionista (2000) ha assunto
la direzione di Teleducato Piacenza.
Nessun commento:
Posta un commento