Samantha adora i viaggi, il buon vino e la cucina francese. Dopo quarant’anni
trascorsi in America e una carriera da direttore creativo nella pubblicità, si
è trasferita nel sud della Francia, dove ha sposato un ingegnere aerospaziale. Vive
con due figli acquisiti e con un gatto Bengala.
Ci siamo ‘conosciute’ grazie a un
libro, io e lei. In un pigro sabato mattina precedente a San
Valentino, sfogliando le pagine del settimanale che in casa teniamo sempre a portata di mano per essere informati sui programmi tv, mentre
aspettavo che il caffelatte si raffreddasse un po’ per non correre il rischio
di ustionarmi le papille gustative, ho scoperto il suo mondo fatto di pagine e d’inchiostro.
È stato amore a prima vista. E, anche se con i libri devo ammettere di essere
una persona dal innamoramento facile, posso giurare di aver sentito quel
brivido lungo la schiena che non sempre capita, ma che quando accade è una
sorta di garanzia.
Tutto. Veramente tutto di quel
libro aveva con sé la magia del lieto fine. Anche solo guardarlo, dentro un trafiletto stampato su una pagina satinata, anteposto alla pagina della 'ricetta della settimana', era in grado di regalare al cuore un battito di quelli
speciali.
Ho annullato i programmi
mentali che già mi ero preparata per trascorrere in tranquillità quel inizio
di weekend e mi sono precipitata su per le scale, per correre in camera a
cambiarmi.
Ero praticamente certa che non l’avrei ancora trovato in libreria,
troppo fresco d’uscita per essere già sugli scaffali, ma… a parte il fatto che
tentare non nuoce mai in certi casi, non potevo permettermi di aspettare che tra noi capitasse
un incontro casuale. Dovevo ordinarlo. Dovevo almeno riuscire a garantirmi la
certezza di averlo tra le mie mani il prima possibile.
Sette lettere da Parigi
Ditemi se la copertina non è tanto attraente da catturare l’attenzione
ai massimi livelli.
Eppure… volete sapere qual è la cosa che mi ha colpito di più?
Tre piccole, a prima vista ignorabili, parole: una storia vera.
Le storie vere non sono tutte
belle, o piacevoli, o facili da attraversare; leggendole. Il più delle volte, anzi, mi è
capitato di imbattermi in libri che sono stati mezzo per veicolare storie vere
più forti e dolorose di un cazzotto preso in pieno stomaco. Non sto qui a stilare un
elenco di titoli. Sono sicura che almeno un paio possano venire in mente anche
a voi, senza bisogno del mio aiuto.
Quando, invece, una storia vera
parla d’amore… allora, sì! È musica per le mie orecchie.
E se il grande amore ti
concedesse una seconda possibilità? Concetto irresistibile, per un
cuore romantico come il mio; che pure ha paura di fronte a certe cose. Recente scoperta,
infatti, è quella per cui mi ritrovo a pensare di me stessa di aver paura dell’amore. Ma questa è una faccenda a parte; per quanto sia un aspetto che ho in comune
con la protagonista della storia. Magari, non ho ancora trovato quei due occhi
in grado di guardarmi senza farmi temere nulla.
E se la storia del libro, oltre a
essere vera, oltre a essere incredibilmente romantica, raccontasse della vita
della scrittrice?
Samantha è Sam. Sam è Samantha. Le
sette lettere da Parigi hanno viaggiato veramente fino in America e lo hanno
fatto nel 1989. Dopo venti anni di silenzio, Sam trova il coraggio di
rispondere. È l’inizio.
L’inizio di che cosa?
Di tanto. Di tutto. Di qualcosa che mi piacerebbe riassumere,
riportando di seguito alcune delle righe che mi hanno colpito di più…
“Ti amo, Sam. Te l’ho già detto e continuerò a ripeterlo finché non mi
crederai. Voglio dividere con te quel che ho. Anche se non è molto. Sono un
uomo semplice, che conduce un’esistenza semplice”.
Che altro dire? Leggetelo!
E se pensate di non farlo perché non vi sentite sufficientemente romantici, fatelo perché è vero ciò che si dice della realtà. Che, alle volte, può essere più fantasiosa della fantasia stessa.
Pare, tra l’altro, che presto ne sarà
tratto un film...
Alla prossima!
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