I carri allegorici in città... migliaia e migliaia di maschere, per le vie.
Devo ammetterlo... i festeggiamenti di Carnevale non mi hanno mai entusiasmato molto. Non lo so, ma... credo che da sempre sia il concetto di maschera a turbarmi, più di tutto. Sono consapevole dei diversi significati che la festa ha per i paesi di tradizione cattolica e non solo, ma... al di sopra di questo e in un ottica del tutto personale, da piccolina il Carnevale ha rappresentato il dilemma del 'che maschera indossare' e del 'sarò sufficientemente originale'. La ricerca del costume si basava ovviamente sul gusto del periodo (i cartoni animati più in voga erano sempre i più gettonati) e sulla speranza che nessuno fosse colpito dalla stessa idea...
Poi, crescendo, il sentire la festa è andato scemando... lasciando solo lo strascico di un leggero disagio. Non lo so... riflettendo sul Carnevale proprio oggi, mi è saltato alla mente un pensiero forse bizzarro. Pur trattandosi di festeggiamenti limitati ad un periodo, ho la tendenza a credere (come anche Pirandello scriveva) che la vita in generale non sia che un vortice ininterrotto di maschere. Ne possediamo armadi pieni zeppi, le cambiamo a seconda dell'esigenza e del risultato che si vuole ottenere, siamo abituati a vedere gli altri fare altrettanto nei nostri confronti (quando, invece, dovremmo scioccarci alla consapevolezza di non potersi mai fidare fino in fondo degli occhi che ci guardano...). Sarà che questa nuova domenica è nuovamente condita da un po' di sconforto, ma... giuro che mi angoscia il non riuscire a trovare una risposta alla domanda: "Perché ci viene molto più semplice mentire e mascherare tutto ciò che è la vita vera, nascondendola agli occhi altrui?". "Perché la bugia o le mezze verità sembrano sempre a portata?". E' pur vero che esistono verità scomode da tirare in ballo, ma... bisognerebbe comunque riuscire ad avere il coraggio di farlo. Per non andare a finire sempre peggio, se non altro. Di contro... per un uso e costume che vige trecentosessantacinque giorni l'anno (ultimamente mi pare di vedere quando sia indispensabile far credere agli altri di essere sempre felici... altrimenti, il timore che subentra è quello di passare da sfigati!), c'è un festeggiamento in particolare che adoro molto di più e che sembra tornare alla mente delle persone solo nel giorno segnato sul calendario (a volte, pure in ritardo!). San Valentino... proprio, la festa degli innamorati. Una volta, parlandone a scuola, un compagno di classe ha detto: "Io e la mia ragazza non festeggiamo San Valentino. Perché, se l'amore è vero, San Valentino è tutti i giorni". Ora... sembrerà banale, scontato, di facile apprezzamento. Ma... concordo in pieno con queste parole e non penso affatto che sia un facile modo per riscuotere il consenso altrui, quello di uscirsene di punto in bianco - mentre in molti si stava parlando dei programmi per la serata - con un'affermazione del genere. Ovvio, che non ho niente in contrario con quelle coppie che si amano e se lo dimostrano sempre e per San Valentino hanno il piacere di ricordarsi quell'amore speciale con qualcosa di più. Sono le coppie che danno sempre tutto per scontato e improvvisamente si accorgono che siamo di nuovo in vista della Festa degli Innamorati, quelle che non sopporto. Anche in questo caso... trovo palese l'utilizzo di una maschera... quella del perfetto/a innamorato/a. Poi, magari, passato il 14 febbraio (dove, con ogni probabilità, si è speso un botto per cena, fiori ecc...), si torna ad uscire il venerdì sera per locali e ci si limita a guardarsi in giro, a smanettare sul cellulare e a bandire qualunque forma di conversazione... verbale o visiva, che sia... Mah! rimango fortemente scettica sul modo che hanno le persone di vivere l'amore e sento affievolirsi sempre di più la possibilità di trovare qualcuno da avere accanto che la pensi come me e che dia il valore alle piccole cose di sempre. Non sarebbe molto più bello se ci si mascherasse solo un giorno all'anno e ci si facesse vedere per come sì è (meglio ancora se innamorati) per tutti i 365 che, ciclicamente, abbiamo la fortuna di vivere? Io... penso proprio di sì! Abbraccio tutti. A presto, con altri strampalati, personali ragionamenti! Che volete farci... ;-)
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