Il 135esimo Post.
Non lo so perché, ma... controllare i numeri del Blog è abitudine. Diventata tale, senza nemmeno chiedere il permesso. Partendo da qualcosa fatto più per fare che per reale interesse, diventando poi qualcosa di 'utile'.
Non lo so perché, ma... in periodi come questo, dove tutto è frenesia e dove il dubbio di non riuscire in qualcosa è costante, contare mi aiuta.
Non ho mai fatto a botte con i numeri, ma chiamarli amici sarebbe un eccesso. Eppure... contare mi aiuta e i numeri sono amici, in questo.
Conteggi a parte... quando decido di staccare un po' la spina, ultimamente abbandono le parole che mi frullano per la mente per dedicarmi a quelle che hanno frullato in menti altrui.
E ci sono letture in attesa (come sempre), letture cominciate e lasciate in attesa (come sempre) e letture cominciate, continuate in ogni attimo libero e divorate sempre (come raramente accade)... con la speranza di non vedere arrivare mai l'ultimo punto.
La mente e il cuore stanno bene, fino a che gli occhi possono continuare a scorrere sulle parole. In questo senso... i numeri sono nemici. Quando rappresentano l'aumentare delle pagine lette e il conseguente diminuire di quelle da leggere.
Il libro in questione? Un libro speciale.
Acquistato in libreria poco più di un mese fa, con il solito modo di scegliere. Uno sguardo alla copertina, una scorsa alle parole sul retro che sono poche e un'occhiata alla piccola nota sull'autore, con la consapevolezza che ultimamente prediligo le opere prime. Alle volte arrivo subito all'ultima pagina, per cercare di capire dal finale il valore della storia (per i miei gusti, si intende), ma... stavolta no.
Stavolta decido di partire dall'inizio. E, prima ancora di riuscire ad arrivare alla prima pagina del romanzo, è la dedica a colpirmi.
Ai miei veri amici. Alle persone che mi amano e mi hanno amato davvero. Non siamo fatti per stare da soli, ma nemmeno per stare con chiunque.
Ok. Nessun dubbio. Fa per me. Qualunque cosa scritta da una persona che la pensa esattamente come me... fa per me. Ed è la volta (una di quelle rare e che ti fanno sentire felicissima) che esco da una libreria con un unico libro in mano. Dopo aver girato per gli scaffali in un tempo ridottissimo per i miei standard e... senza alcun dubbio sul fatto che possa essere un acquisto azzeccato.
Sento la fretta di cominciare subito a leggere, ma... mi impongo di rimandare il tutto a quando avrò finito di leggere almeno uno dei libri poggiati sopra il piano del comodino.
Quando giorni fa l'ho preso in mano per poterlo finalmente aprire, me ne sono fregata degli sbadigli, del sonno prepotente e ho aspettato che le lancette arrivassero a segnare la mezzanotte passata da trenta minuti, prima di decidermi a spegnere la luce. Domani si lavora.
Ogni riga è un bagno d'emozioni, ogni pagina una scossa elettrica per il cuore.
Poi... ci sono quelle parti su cui decidi di tornare, quelle frasi che non vorresti mai tradire andando avanti e che cerchi di imparare a memoria, nella speranza di non sentirne la mancanza poi.
Così siamo il passatempo di
sveltine di sentimenti, ci consumiamo in amplessi fugaci e in vite vissute come
vengono, cioè insensate, perché ciò che viviamo così come viene è sempre
insensato, se il senso non sappiamo darglielo noi. Siamo un controsenso, viviamo
controtempo, andiamo contromano, ci mettiamo controvento, ci prendiamo in
contropiede. Ma Controcuore non possiamo andare. (M. Bisotti - La luna blu)
Non voglio vivere per qualcuno
che sia solo me stesso. Voglio sentire gli uccellini cinguettare nei polmoni al
suono di un respiro. E se la mano è giusta, loro non avranno paura di
appoggiarsi. Sanno che non verranno messi in gabbia o strangolati, sanno che
verranno nutriti con un impasto di anima e sogni. E gli verrà il singhiozzo,
ingoiando un sospiro di paradiso. E se poi dovrò soffrire, benvenuto dolore
maledetto. Vorrà dire aver riprovato quel semplicissimo gusto di dire a una
donna: mi piaci e vorrei uscire con te. Vogliamo dare troppo spesso un tempo
alla durata dell’amore, cerchiamo di quantificarlo. L’amore per me dura il
tempo che deve durare, ma per farlo durare penso che si debba imparare a
rendersi e considerarsi unici. E riconoscere che è quella persona che vuoi, e
la difenderesti sempre come prima cosa. Lei è ciò che resta sulla Torre con te.
E allora non spergiurare la parola Sempre,
prometti la parola Ora, e rinnovala
ogni giorno. (M. Bisotti - La luna blu)
Continuo a leggere, con i numeri a far da nemici. Allora... già mi dico che sarà un libro che riprenderò nel tempo. Anche se ancora non so come andrà a finire. Arrivata alla novantesima pagina, mi sento di poter dare fiducia a questa storia e che non mi tradirà. Sembra sciocco pensarlo, ma... pare sia stata scritta per me. Per ricordarmi che non sono una stupida, se credo ancora nell'Amore. Non in una sveltina, non in un rimpiazzo del cuore... in quell'unica, potente, grandissima forza che fa volare chi ci crede... senza mai pentirsi dei passi fatti. Senza mai pentirsi di non rimanere a guardare la vita che va avanti. Sia quello che sia. Lacrime, sorrisi. Cazzotti nello stomaco, gioie infinite. Vivere. Vivere sempre.
Nemmeno la fortuna può muoversi sui piedi di chi sta fermo.
Una riga già passata, ma ancora stampata in mente. Sì... è il libro giusto.
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