Una commissione importante da sbrigare. Un ufficio al secondo piano di
un centro commerciale non troppo affollato, ma dove si riesce comunque a
respirare l’aria delle feste che si stanno avvicinando in fretta. Non ho tempo
per curiosare nelle vetrine, ma mi riprometto di fare un giro appena avrò
finito di sistemare la mia questione. Poco meno di trenta minuti e sono di
nuovo fuori. L’Albero sulle pendici del Monte è ancora spento; peccato. Gironzolo, con la consapevolezza di non stare cercando nulla in particolare. Solo mossa dal forte desiderio di vedere quelle lampade colorate illuminarsi da
un momento al altro. Niente. Poco lontano c’è il supermercato, vado lì. Aspetterò lì. Le corsie sono tranquille e mi
permettono di camminare con calma. Anche se so che non dovrei, vado a vedere
cosa può esserci di nuovo dalle parti dei libri. Quello ce l’ho, l’altro
arriverà per Natale, quest’altro non è che
mi convinca poi così tanto. Per quante letture arretrate ho in casa,
ogni volta che mi ritrovo a fissare dei libri senza acquistarne nemmeno uno
dovrei essere contenta. Invece, la delusione mi assale. Rimango a Fissare
quelle copertine colorate per un po’, fino a che una voce arriva a riportarmi
sulla terra. “Su, via… alzati di lì”. Non può essere rivolta a me. Abbasso lo
sguardo sul pavimento e mi accorgo di una bimbetta seduta, che sta leggendo. Gira
le pagine di un piccolo libricino, di quelli adatti a lei, con una velocità
tale che sia io che la sua mamma abbiamo il timore che qualcosa possa andare
storto e la carta possa rompersi. Io rimango in silenzio, la madre meno: “Non
fare così! Guarda che questa signora qui te li fa pagare tutti quanti…”. L’addetta
allo scaffale sorride. Ha in mano una decina di dvd da sistemare poco più in là
dei libri. Nonostante l’avvertimento, la bimba non ne vuole sapere di riporre
il libro e alzarsi. Ha l’aria di stare parecchio comoda, anche se non credo che
il pavimento sia della temperatura giusta per una bimbetta che indossa un paio
di calzamaglie bianche, sotto una gonna rossa e verde a quadri in stile
scozzese. Sulla scelta della maglia sono un po’ più d’accordo. Un pullover grigio sotto un golfino di lana bianco, decorato in qua e in là
con delle perline. Mi piacciono i suoi capelli castano chiaro. Ha una coda
tanto lunga da fare quasi invidia a Raperonzolo. “Allora! Alzati, per favore”.
Cominciano a stupirmi le buone maniere di questa mamma. Altre, al posto suo,
probabilmente avrebbero già dato di matto da un pezzo. Strano, ma vero, una volta mi è capitato di imbattermi in una mamma che per poco non
si fa venire un accidenti, per una macchia di gelato su una maglietta fresca di
lavatrice. Ma questa è un’altra storia.
Torno a concentrarmi sui libri per adulti, ma con le orecchie non
riesco a impedirmi di continuare ad ascoltare: “Ti ricordi che non volevi
nemmeno venire qui dentro?”. Sembra una bimbetta tranquilla. Non me la so immaginare a protestare per qualcosa
che non le va di fare. Ma, vista la tenacia con
cui continua a difendere quel suo attimo speciale, seduta sul pavimento del
supermercato, non mi stupirebbe sapere comunque che ha un bel caratterino.
“Ecco. Questo è l’Albero che siamo venuti a
vedere”. Per un attimo faccio fatica a capire. Alzo di nuovo gli occhi e fisso
il quaderno che la signora tiene in mano. La copertina è una fotografia dell’Albero.
Finalmente ci guardiamo e mi chiede: “Sa per caso perché non è ancora acceso?”.
Non mi dà il tempo di risponderle. “Siamo venute apposta. Sarebbe il colmo non
riuscire a vederlo. Abbiamo chiamato anche il servizio turistico, ma non hanno
saputo dirci niente”. Non ha inflessioni particolari nel tono di voce, che mi
permettano di capire da dove è che arriva. “Non si
preoccupi. È questione di minuti ormai. Vedrai che, una volta fuori di qui, ve
lo ritroverete davanti”. Sorrido. Sembra un po’ più tranquilla e pare essersi
convinta di non aver fatto un viaggio a vuoto. La bimba si alza dal pavimento
e, finalmente, riesco a sorridere anche a lei. “Sai, lo sto aspettando anch'io!". Indico l’immagine
dell’Albero sul quaderno che, pare, la madre sia intenzionata a comprarle. Ci salutiamo
e io mi affretto a trovare il reparto degli addobbi di Natale. Un ninnolo
natalizio è comunque un ottimo acquisto. Anche se con i libri c’entra come i
cavoli a merenda! Quando esco, rimango per un po' a fissare il monte. Le luci sono accese. Chissà se la bocca di quella bimbetta si è spalancata per lo stupore. Io, penso proprio di sì!
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