domenica 27 marzo 2011

Ragionamenti di una tranquilla domenica mattina...

Eccomi di nuovo!
Con il cambio d'ora, stamattina non è proprio stato facilissimo alzarsi dal letto, ma... nonostante questo, la voglia di piazzarsi davanti il televisore per un bel film - alla fine - ha avuto la meglio sulla spossatezza generale; che mi suggeriva - piuttosto - di tirarmi le coperte fin sopra i capelli e di continuare a dormire; fino a che non fosse arrivata l'ora di pranzo.
Così, vestita con i più comodi indumenti "da casa" e vagliate tutte le possibili opzioni domenicali per la colazione - che, durante la settimana, si riduce ad una semplice tazza di latte e cacao bevuta al volo, in piedi davanti ai fornelli - ho subito passato in rassegna la mia piuttosto nutrita (senza esagerazioni, ma... vista la passione per le belle storie, ci sono film che proprio non potevo non avere!!!) collezione di Dvd.
Cosa vedere? Cosa vedere?
Di solito, di fronte ad un interrogativo di questo genere, che si ripete nella mente - assillante - fino a che non arriva la risposta a darmi il giusto sollievo e la giusta soddisfazione, ci metto sempre un bel po' di tempo a decidere.
Stamattina... stamattina, no!
Ho toccato il pavimento con i piedi, con la precisa voglia di... "Io & Marley".
Inutile che io stia a specificare di aver letto il libro... tutt'al più, potrei soffermarmi sul fatto di averlo fatto (mi scuso per il giro di parole) per ben tre volte. Un libro che ho letteralmente divorato la prima ed adorato le altre due.
E... credo sia altrettanto inutile, dichiarare quanto una storia del genere possa arrivare ad emozionarmi fin nel profondo.
Così, nei quasi 110 minuti di proiezione, tra una lacrima ed una corsa alla ricerca di un nuovo fazzoletto di carta, oggi mi sono ritrovata a soffermare il pensiero più sui soliloqui mentali del protagonista uomo della storia.
Un continuo raffronto tra ciò che era la sua vita in certi momenti e ciò che - nei suoi progetti iniziali - sarebbe dovuta essere; invece.
Provo a fare la stessa cosa? Ovvio che... sì!
Allora...
In men che non si dica, mi balza subito alla mente il fatto che: se solo avessi provato a fare un simile esperimento un anno fa... ciò che sarei riuscita a cavarne fuori - molto probabilmente - sarebbe stato null'altro che un mucchio gigantesco di motivazioni per piangere; piangere; piangere. A prescindere dalla storia.
Invece... con mia enorme sorpresa, mi sono ritrovata a dover costatare di... di non potermi lamentare affatto. E' assolutamente vero e comprovato che certi aspetti della mia vita non siano esattamente andati secondo i miei progetti, ma... ora come ora, a distanza di più di un anno, non riesco a provare rimorso o rimpianto... per ciò che sarebbe potuto essere, ma che non è stato.
Ed improvvisamente, allora, ho cominciato a sorridere su quanto la vita possa riservare sorprese ed essere tanto imprevedibile quanto bella; proprio nella sua imprevedibilità.
Non solo... sono proprio scoppiata in una sonora risata (se qualcuno mi avesse vista e/o sentita, probabilmente, avrebbe subito afferrato il telefono per contattare la neuro o qualcosa del genere!), quando ho realizzato anche che: se qualcuno mi avesse detto che un giorno, in una tranquilla domenica mattina di inizio primavera, mi sarei ritrovata da sola, a capire tutto ciò di cui ho appena parlato sopra... probabilmente, non ci avrei creduto. Sul serio!!!
Minimo, ma... proprio minimo, minimo, minimo... gli (o le) avrei dato del pazzo/a!
Ho sempre pensato ai fatti della vita di ognuno come ad una sequenza più o meno precisa ed in larga parte decisa dal proprio protagonista, come ad una qualcosa che non si potesse in alcun modo cambiare e stravolgere da un momento all'altro. Oltretutto, abituandosi allo stravolgimento.
Ma...
Evidentemente...
Del mio ragionare così, qualcosa non deve essere piaciuto alla vita stessa.
Allora...
Eccomi vederla - giorno per giorno - riempirsi dei pensieri più inaspettati e dei momenti più imprevedibili. Giusti, sbagliati?
Chiudo il ragionamento prendendo in prestito le parole di una canzone: lo scopriremo solo vivendo!
A tutti l'augurio di una splendida serata. Con la speranza di non essere giudicata troppo "folle", per questo mio saltare di palo in frasca... magari partendo da una piccola parte di film. A presto!!!

martedì 22 marzo 2011

The winner is...

Da EstrosaMente...

Eccomi di nuovo qui!
Stavolta... Pochissima "pausa", tra un Post e l'altro.
Al contrario del precedente, però... In questo, pochissime righe per comunicare il fortunato vincitore (spero si senta così!!!) del FriendsCandy!!!
Ringrazio tantissimo tutti i partecipanti e... vi lascio alla sequenza fotografica dell'estrazione.
Dita incrociate ancora per qualche istante...
Rullo di tamburi...
1...2...3...4...





Tantissime congratulazioni a Gabe!
Aspetto di avere l'indirizzo tramite e-mail... Il pacchetto, partirà per posta sabato mattina!
A tutti, un abbraccio e tanti, tanti, tantissimi... Estrosissimi Saluti! A presto e buona notte (sono quasi le dieci di sera e - già immaginando il suono della sveglia - me ne vado a nanna!!!).

domenica 20 marzo 2011

Mi procura anche...

Eccomi di nuovo!
A parte la Gioia di poter dire "C'ero anche Io", per il magnifico compleanno della nostra Italia, devo ammettere che è da un po' di tempo che non mi sedevo davanti al computer... per scrivere qualcosa.
A spingermi, in questa domenica mattina ancora molto tranquilla, una Gioia (un'altra!!!) in particolare.
Non so voi, ma...
Quando mi trovo ad avere a che fare con un sogno, con una speranza... non posso proprio fare a meno di pensarci su infinite ed infinite volte e di... fantasticare su tutti quelli che potrebbero essere i possibili scenari futuri.
E' stato così non appena spedita la primissima lettera ad un editore, è stato così una volta arrivata alla prova orale degli esami di maturità, è stato così nel primo giorno di lavoro ed... è così ogni volta che, nel mio inarrestabile bisogno di scrivere, mi trovo a vivere la meravigliosissima sensazione dell'"ultimo punto!".
Sì...
Quando mi trovo a battere l'ultimo punto di una storia, la testa non va mai a pensare a quelli che saranno gli interminabili momenti di rilettura, di correzione e ri-correzione bozze, di scoraggiamento - magari - perché un passaggio che si credeva di aver steso con la massima accuratezza di dettagli, in realtà appare poco chiaro ed ingarbuglia un po' tutta la storia.
No!
Quando mi trovo a battere l'ultimo punto di una storia... devo ammettere di immaginare già il più radioso dei "dopo"... di immaginare già il tipo di libro che mi piacerebbe veder realizzato; di immaginare già tutti i dettagli della pubblicazione; di immaginare già i preparativi ed il giorno della presentazione e... di immaginare la necessaria, desideratissima presenza del libro nelle librerie!
Penso sia il sogno di tutti gli aspiranti scrittori... di ritrovare il proprio libro in più punti vendita possibili e - tenendo incrociate le dita - che questo venda, venda e venda. Magari!
Una sensazione bellissima... un sogno ad occhi aperti che, per me, ha la stessa forza di un paio di ali saldamente piantate sulla schiena. Non so bene nemmeno come descrivere, il reale modo in cui mi fa sentire anche il solo immaginare un qualcosa del genere.
Potrete bene immaginare, allora, che cosa possa essermi passato per la mente e quanto possa aver scalpitato il mio Cuore in petto, quando... qualcuno - apprezzando moltissimo "Se la pioggia va in vacanza" - ha ritenuto opportuno tornare in libreria non appena finita la lettura (a pochissimi giorni di distanza dall'acquisto, quindi!) ed esordire di fronte alla commessa così: "So che la Vagnarelli ha già pubblicato altro, prima di questa storia sull'acqua... potreste procurarmi gli altri suoi due libri?". Magnificoooooooooooooooooooooooooooooo!!!
Quando una mia amica - amica della commessa - mi ha inviato un sms per dirmelo, quasi non riuscivo a crederci. Per la primissima volta, qualcuno era tornato in libreria a chiedere dei miei lavori. Sogno o realtà?!?
Mi sono risparmiata la prova del pizzicotto sulla mano, solo perché - al momento del'arrivo del messaggino - nella stanza non ero sola. Ma, in assoluto, non sono riuscita proprio a trattenermi dal correre fuori come una furia e... chiamarla subito.
Avrei voluto esordire in quella telefonata con: "Dimmi solo che non stai scherzando e che non hai deciso di farmi in ritardo uno scherzo di Carnevale". Invece... continuando a ricordarmi di respirare, ho detto semplicemente: "Ho letto il messaggio!".
Allora, come ci fosse stato tra me e lei un velocissimo trasferimento di emozioni, l'ho sentita esordire con tono squillante: "Sì! Non è fantastico. Non appena me l'ha detto, le ho assicurato che ti avrei subito informata. Mi ha detto di chiederti di chiamarla, non appena puoi".
Nulla di più...
Mi sono fatta lasciare il numero di telefono necessario, ho rinnovato l'invito per una futura cena insieme e l'ho salutata.
Continua a respirare, continua a respirare!
Mentre battevo con le dita sui tasti, sperai che il mio vulcano emotivo non decidesse di "eruttare" con qualche minuto di ritardo e di riversare - quindi - tutta la mia gioia di fronte alla persona sbagliata. Una sconosciuta; praticamente.
Ad un cenno di risposta, fortuna mia sono riuscita a dire: nome, cognome e motivo della telefonata.
In breve, allora, mi è stata spiegata l'intera vicenda e detto quanto - anche loro - si fossero ritrovati a bocca aperta; di fronte a questa signora che aveva ritenuto talmente tanto buono l'ultimo libro... da voler possedere anche tutti i miei precedenti. Non che - con le loro vendite passate - non avessero comunque lasciato (in me e nei rivenditori) il giusto senso di soddisfazione, ma... Tutto, per questo nuovo libro, sembra andare diversamente rispetto ai precedenti. Tanto che... tutti ce ne stupiamo!!!
Ad ogni modo...
Inutile che vi dica in quanto pochissimo tempo... la mia testa sia riuscita a produrre l'immagine dei tre dorsi di libro; "incastonati" in una libreria... tra altri volumi di ben più nota fama.
Per tutto il resto della sera, ho continuato ad avere questa immagine fissa in mente e - anche se a molti potrà sembra ben poca cosa l'intero accaduto - per l'ennesima volta - nei miei venticinque anni - mi sono sentita felicissima... di essere una persona in grado di gioire anche per le piccolissime, minuscole cose!
A tutti, un abbraccio e l'augurio di una domenica ricca di serenità.
A presto!!!

giovedì 17 marzo 2011

sabato 5 marzo 2011

Mai entrare in un supermercato, quando...

Eccomi di nuovo qui!
Quasi che "latitante" possa dirsi il mio secondo nome, ma... conto di recuperare.
Superata la presentazione del libro, con tutto il bellissimo (momenti che non dimenticherò mai) caos che l'ha preceduta, contavo di aver maggiore tempo libero da dedicare a passioni varie e blog, ma...
Per il momento (anche se spero presto in una tregua, seppur piccina... piccina, picciò) impegni e collaborazioni lavorative varie, stanno assorbendo tutte le mie energie. Non mi lamento. Soddisfatta, mi scopro svegliarmi la mattina con il sorriso sulle labbra e - pur se a volte con poche ore di sonno alle spalle - mi sento energica e piena di voglia di fare.
Attribuisco questo mio stato di grazia ad una cosa in particolare... all'avere sempre in mente progetti, idee... progetti, idee... e ancora: PROGETTI, IDEE!!!
Certo, non riesco a darmi dei margini di tempo entro i quali portare a termine i suddetti (perlomeno, alcuni) ma... l'avere tante cose che ronzano per la testa mi rende felice e... Beh! Credo sia questo, quello che conta... no?!?
Ma... veniamo al tema del Post...
Già scritto il titolo (strano, ma... vero... di solito non mi decido mai, fino a che non ho visto apparire sullo schermo anche l'ultimo punto), capirete bene che... No! In questo precisissimo momento, non sono progetti ed idee ad ispirarmi.
Piuttosto, la spinta per sedermi di fronte al computer è arrivata da un bizzarro pomeriggio al centro commerciale.
Di solito, non amo spendere troppo tempo in giri per negozi, acquisti vari ecc... ecc...
Ma...
Quando a chiamare è l'esigenza assoluta di avere alcune cose e - soprattutto - si è consapevoli di aver rimandato tale momento per un'infinità di giorni (tanto da arrivare ad avere una lista di "cose da comprare" zeppa quasi quanto una pagina dell'elenco telefonico)... Beh! Allora... Ci si deve armare di portafogli e pazienza (ricordandosi di portare con sé la lista) e... si deve partire alla volta del supermercato; senza alcuna esitazione.
Inizialmente programmata per le prime ore della mattina... dopo una sana dormita ed una doccia rinvigorente... avevo contato di sbrigare il tutto in un massimo di due ore (proprio per non affannarmi troppo!). Poi, però, ecco l'imprevisto a fare capolino ed... a slittare il tutto alle tarde ore del pomeriggio (nelle prime ore di quest'ultimo: la doccia. Mentre, la dormita ristoratrice è stata posticipata a data da destinarsi).
Che fare?
Tendenzialmente (pur essendo ben lontano dal poter essere definita una "santa"), tra l'incavolarmi perché tutto il programmato è andato a monte ed il prendere la vita con filosofia e concedersi pure una bella risata (alla faccia di chi si lascia drizzare i capelli, dal primo contrattempo che le/gli capita!) preferisco quasi sempre questa seconda strada. Scrivo quasi, perché... non si sa mai. Il sempre, è come il mai. Mai dire mai... Mai dire sempre!
Così... Pur dispiaciuta di dover occupare il pomeriggio con compere (quando avrei di gran lunga preferito altre attività), applico quanto detto sopra e - insieme alla lista - varco la soglia del centro commerciale.
Adesso... contare di metterci poco tempo il sabato pomeriggio, pur trattandosi del centro commerciale di una modesta città, devo ammettere che possa essere stato - da parte mia - pura... follia. Pura follia.
Con la domenica ormai alle porte, l'esigenza di avere dispense piene e quant'altro è insopprimibile per tutti.
Or dunque...
Pur avendo inconsciamente sperato di imbattermi in un insolito sabato pomeriggio quieto, continuo a ripetermi: pazienza e lista!
Di sicuro, quest'ultima in particolare gioca a mio favore.
Insomma...
Quanti affrontano la missione spesa settimanale con la lista?
Credo di non sbagliare di molto, almeno da quei pochi dati che son riuscita a mettere insieme dopo anni ed anni di osservazione delle corsie del supermercato, quando ancora a me era concesso gironzolare tra gli scaffali pieni e toccava alla mamma l'incombenza di prendere il necessario (ora, tre donne in casa, la faccenda si alterna da buone amiche! Specie se, oltre che per gli eventuali acquisti di casa, si esce per commissioni proprie), quando dico che: non molti si prendono la briga di sedersi un attimo al tavolino di casa e di stilare un elenco.
Perciò...
Quando sai dove recarti... sei praticamente a cavallo; direi.
Direi e... Beh! Per dire, me l'ero detto... salvo poi ricredermi quando... la maggior parte delle cose che ero andata cercando... sugli scaffali non c'erano più. Possibile che, in una città di 35.000 abitanti, tutti abbiano avuto bisogno delle stesse cose, nel mio stesso momento?!?
Stentavo a crederlo e devo ammettere che... Beh! Dopo il terzo prodotto non reperito, un pizzichino di pazienza ho cominciato a perderlo anche io.
Non solo.
Se poi contiamo anche tutte le gomitate prese, le precedenze mancate (non si sa perché, ma... in situazioni del tipo cliente di fronte a cliente in uno spazio limitato per il passaggio, mai - e sottolineo mai - che toccasse a me passare per prima e lasciare che sia l'altro a scansarsi... come se in faccia avessi scritto: "fate pure, tanto... io ho tutto il tempo del mondo... posso rincasare con i cassieri e l'altro personale dipendente, quando staccheranno dal loro turno) ed i carrelli che all'improvviso ti colpiscono alle spalle (in un supermercato, di sabato pomeriggio, quelli non mancano mai), allora... vi lascio immaginare.
In men che non si dica, sono passata dalla spensieratezza più totale, al rammarico più grande. Perché non sono rimasta a casa, al calduccio, in compagnia di un buon libro?!?
Ed ecco affacciarsi anche il primo Mai... Mai entrare in un supermercato, quando è sabato pomeriggio e - guardando da lontano le corsie - già si contano più di cinquanta persone (con carrello!!!)... mai, mai, mai!
Non fosse stato per il semplice non volermi dare per vinta e per la consapevolezza di non essere lì solo ed esclusivamente per me, probabilmente sarei anche uscita di lì, ma...
Già che c'ero... mi sono sforzata di elaborare alla svelta un "piano B".
Eravamo rimasti al fatto che molti dei prodotti della mia lista mancassero "all'appello"?!?
Non rimaneva altro da fare, se non... andare in cerca di surrogati.
E... Probabilmente vi verrà da ridere, come è venuto a me, quando dirò che: non è stato facile nemmeno quello.
Ad un attento esame degli scaffali del supermercato, sembrava come se un imminente sciopero delle consegne dei prodotti incombesse sulle nostre teste (un po' come la fila di macchine al benzinaio, quando in Tv proclamano la chiusura per un lasso di tempo che - se non affrontato con il serbatoio pieno e centellinando i giri - di sicuro ci vedrà rimanere a piedi da qualche parte). Mancava un sacco di roba (almeno, di quella che cercavo io)!
Che fare? Che fare? Che fare?
Non tenere più in considerazione la lista, mi è sembrato davvero il minimo.
A quel punto, tutto ciò per cui potevo essere grata era che: non mi ero recata a fare la spesa subito prima di tornare a casa per il pranzo.
Altro Mai da collegare al supermercato, infatti, è: mai andare a fare acquisti di prima necessità, con lo stomaco vuoto. Perché... E' scientificamente provato (e provato sulla mia pelle un'infinità di volte, fino a che ho imparato a starci un po' più attenta), che... andare a fare la spesa quando si ha fame è uno degli errori più grandi che si possa commettere. Pure non volendo, il carrello comincia a riempirsi di tutto ciò di cui non si ha bisogno, ma che lo si prende solo perché non si vede l'ora di arrivare a casa per mangiarselo e... solo una volta saliti in macchina, per chi - come me - ha l'abitudine di dare una rapida scorsa allo scontrino, ci si rende conto di... "avere esagerato con il superfluo".
Altrimenti detto... La mia gioia di essere ancora sazia del pranzo, è presto scemata quando... mi sono resa conto che, quella inaspettata frenesia di un sabato pomeriggio qualunque, aveva cominciato a farmi innervosire e... a farmi venire un'inarrestabile voglia di cioccolato.
Nulla mi calma, più della cioccolata. Neppure una camomilla.
Però... Trovarsi in un supermercato ed avere voglia di cioccolato (senza stare a preoccuparsi di quale prodotto al cioccolato sia finito oppure no, purché di cioccolato si parli), può essere un... problema; ecco.
Sì! Proprio un problema, perché... Per compensare il vuoto del cestino lasciato dai prodotti non trovati, ho presto cominciato a fare scorta di ogni sorta di prelibatezza... fondente, al latte e co.
Qualcosa da mangiare non appena salita in macchina (durante il controllo dello scontrino, magari); qualcosa di sfizioso per il dopocena (da gustare insieme agli altri), qualcosa per la colazione domenicale (che - a differenza degli altri giorni - può essere più tranquilla e completa) e... perché no... Già che c'ero, ho messo nel cestino anche qualcosa per il dopopranzo al lavoro... giusto per non farsi mancare niente.
Quando finalmente sono riuscita a raggiungere il nastro trasportatore della cassa, la mia spesa - invece di somigliare alla spesa di una brava figlia che, nonostante la pioggia, era uscita di casa per alcune commissioni, tra cui il rifornire alcune "zone" della dispensa di casa - somigliava tanto a quella di una quindicenne in preda all'euforia più totale per un imminente pigiama party con le amiche. Schifezze e calorie a go-go.
Non sono certa al cento per cento, ma credo di aver scorto un certo sgomento anche negli occhi della commessa.
Eppure... Ho pagato, sono uscita di lì e corsa in macchina il più in fretta possibile per non bagnarmi (uno dei tanti momenti in cui ho apprezzato avere con me una di quelle resistentissime buste riutilizzabili... non solo non stavo producendo rifiuti, ma ero più che sicura di non perdere improvvisamente per strada il mio prezioso bottino), mi sono comodamente seduta, ho afferrato lo scontrino, dato una veloce letta e... aspettato di essere a casa, di fronte al computer acceso, per gustarmi il risultato di tanta fatica e - alla vocina nella testa che (da minuti e minuti e minuti) continuava a ripetere: Mai trovarsi in un supermercato, quando si ha voglia di cioccolata - rispondere: macchissenefrega!
Un cioccolatoso saluto a tutti... a presto spero!
Un abbraccio e l'augurio di trascorrere una splendida domenica!!!