giovedì 19 febbraio 2015

Tutto il futuro del mondo: l'intervista all'autore Rosario Amenta!

Di nuovo da queste parti. Di nuovo… Tuttoil futuro del mondo!!! Sono del parere che, quando un bel sogno diventa realtà, si deve far del tutto, perché la bellezza non svanisca. Allora... :-D Tantissime sono le idee legate al libro, che continuano a frullare per la testa. Tantissimi i progetti. Spero di potervi parlare presto di iniziative virtuali (un work in progress che mi lascia ancora un po’ perplessa, ma… anche tanto, tanto, tanto intenzionata a vedere se…), di progetti per le scuole e di quanto qui, in città, in tanti si stiano dimostrando disponibilissimi, nel darmi una mano a divulgare un po’. Nel frattempo, però, che cosa ne dite di saperne di più degli altri autori che, insieme a me, fanno parte della raccolta edita da EdizioniArpaNet? Dalla casa editrice sono stati gentilissimi nel concedermi dei contatti mail e tantissimo è stato anche l’entusiasmo dimostrato dai miei compagni di avventura, quando ho richiesto loro di rispondere a qualche domanda, per delle interviste da pubblicare su… questo Blog! Interviste?!? Ebbene sì! Al colmo della gioia, perché L’uomo dei palloncini volanti ce l’ha fatta ed è riuscito a stringere amicizia con storie-autori eccezionali, ho deciso di inaugurare una nuova ‘sezione’ de “Il  Rumore dei Tasti”. Conoscersi un po’. Che ve ne pare, come nome per una nuova etichetta? Per il momento, lo trovo adeguato. Ma, che ve lo dico a fare, anche questo progetto è molto, molto… Work in Progress. In continua crescita, per capirci, man mano che si va avanti. Io parto da qui, con loro che sono diventati miei speciali ‘Amici di Penna’ (pensandoci, anche questo potrebbe essere un buon nome per una ‘nuova etichetta’.. ;-) ), ma… chissà dove tutto questo potrà arrivare… Come faccio sempre per ogni mio progetto, allora, dita incrociate e… speriamo bene! Intanto…



Il Rumore dei Tasti è lieto, lietissimo di presentarvi Rosario Amenta, autore di: “Mondo”…

Come è nata l’idea della storia presente in “Tutto il futuro del mondo”?

Mondo l’ho scritta anni fa, prima che iniziasse questa infinita crisi economica. Una conferenza tenuta da uno scienziato di nome Lorenz, sulla nozione di dipendenza sensibile alle condizioni iniziali e presente nella teoria del caos, mi ha spinto a farlo. ‘Può il batter d’ali d’una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?’, il titolo, che ha colpito la mia fantasia, al punto da dar inizio all’opera”. Quasi sempre, si sa, l’ispirazione arriva all’improvviso. Poi, c’è tutto un percorso da affrontare. Rosario parla così di quel che è il nucleo del suo Mondo, con particolare soddisfazione per la pubblicazione in antologia: “Un lungo viaggio vi è descritto, con la parte finale che chiosa con un messaggio di speranza. Comunque un’opera che nel periodo della composizione mi ha preso tanto e che ora con la sua pubblicazione mi premia per tutto il tempo che vi ho dedicato”.

Quando hai capito che saresti diventato uno scrittore, o che avresti comunque amato scrivere?

“Difficile rispondere. Quando si immagina di voler fare lo scrittore, questo si mette in conto? Nel mio caso, credo, si tratta dell’intima esigenza di esprimermi. Senza limiti o barriere. Di voler dire qualche cosa che ho dentro e che assolutamente reclama di venire fuori in un certo modo, in un modo che solo con la scrittura mi riesce di fare. C’è una passione di base a spingermi,  ma questa da sola non basta. Serve un duro lavoro e bisogna essere pronti a sopportare la fatica della sua pratica e, anche, la solitudine a cui ti costringe. Tutto il resto, racconti e pubblicazioni, è arrivato poi”.

Il commento più bello che hai ricevuto da un lettore?

“Ricordo con piacere quello di un mio amico, affezionato lettore, fatto al termine della lettura di un mio scritto. Ha dondolato un po’ la testa e ha detto: ‘Comunque hai uno stile che è tuo’. Senza dubbio, il miglior complimento che mi si potesse fare”.

Il prossimo libro-racconto che scriverai parlerà di...?

“Sto lavorando a un romanzo ambientato a Catania, città dove ho vissuto gran parte della vita. Forse, vi pago un certo debito che credo di aver contratto con essa”.

Consigli da dare a giovani esordienti?

“Oltre tanta passione e molta fantasia, più che consigliare qualcosa augurerei di avere una grande costanza nel praticare come si deve un’arte, che richiederà molto sforzo nella realizzazione e – magari – avrà da dare poca soddisfazione nel risvolto pratico, tranne improbabili e grandi colpi di fortuna”.


Non si può essere appassionati scrittori, senza essere – al contempo – buoni lettori.

Libri d’altri… le tue letture preferite?

“Leggo tutto ciò che sia letteratura, di ogni bandiera. Rimango, però, un grande appassionato di quella russa. Credo che Tolstoj e Dostoevskij siano difficilmente raggiungibili”.




Poi, si torna con la mente di nuovo al presente. A quel bel sogno realizzato che c’è oggi. A Tutto il futuro del mondo. L’antologia nasce con l’intento di essere lettura e riflessione insieme. Futuro… cosa immaginare e cosa augurarsi? Rosario non ha dubbi: “Un messaggio di speranza non è forse la cosa migliore?”. Certo che sì! Alla prossima.

domenica 15 febbraio 2015

Amore e bigliettini

«Ehi… che fai?».
«Butto la carta… perché?».
«Senza leggere il bigliettino? Non lo sai che un Bacio si mangia praticamente apposta?».
Riccardo rimase a guardarla in silenzio. Angela aveva quel sorriso furbetto, che lui trovava bellissimo.
«No! Credo che un Bacio si mangi, piuttosto, perché è un cioccolatino buonissimo. Personalmente, adoro lo scrocchiare della nocciola intera sotto i denti e il sapore deciso, ma non troppo, del fondente; per cui vorrei mangiarne sempre uno in più».
«Ma senti tu! Che razza di…», Angela bloccò il discorso sul nascere. Non perché fosse intenzionata a dargli vinta la partita. Al contrario. Con pacatezza, ma con decisione, aggiunse d’un fiato: «Se vuoi sentire lo scrocchiare di una nocciola intera sotto i denti, basta mordere una qualunque tavoletta di cioccolato che ne abbia. Ma… se mangi un Bacio, è perché credi nella bellezza intrinseca dei messaggi che custodisce. Non si può mangiare un Bacio e non leggere il bigliettino. È contro… è contro…». A dire il vero, Angela non avrebbe saputo dire a che cosa, di preciso, la questione andasse contro. Ma, continuava a essere certa di una cosa. Non si mangia un Bacio, senza gustarne anche le parole.
«Non vorrai mica diventare come quegli uomini cinici, che girano per le strade del mondo e che non sono più nemmeno in grado di alzare gli occhi al cielo, per accorgersi delle stelle?».
«Ma… io non sto ignorando le stelle, non l’ho mai fatto finora e spero di non ritrovarmi a farlo più avanti, quando di anni ne saranno passati di più e – forse – le delusioni vissute potrebbero essere superiori alle conquiste. Spero di ricordarmi sempre, che le stelle ci sono».
Sembrava assurdo come, dal niente, fossero finiti a parlare di cose tanto astratte, quanto fondamentali. Il cielo, le stelle, il significato intrinseco di ogni cosa, il futuro e le aspettative. Angela sorrise ancora.
«Ok… ok! Però… c’è sempre il rischio che il cinismo e il disincanto si insinuino, piano, piano, in una personalità, a partire da un semplice bigliettino dei Baci. Andiamo! Sarebbe come giocare al Lotto e non verificare se si è vinto qualcosa. Come acquistare un Gratta e Vinci e non grattarlo. Se qualcuno ha pensato di mettere un biglietto insieme a un cioccolatino… una ragione ci sarà, no?».
«Ssss…sì!». Riccardo non sembrava troppo convinto, ma Angela scelse di non farci caso. Rimase a guardarlo, mentre sembrava giocare tra le dita con una pallina di carta stagnola. Il bigliettino era tutto stropicciato, ma ancora leggibile.
«Cosa c’è scritto?», gli chiese con un’espressione carica di aspettativa.
«L’amicizia è il matrimonio dell’anima. Voltaire». Riccardo rimase con il bigliettino in mano. 


Doveva ammetterlo, tra il non leggerlo e l’averlo letto era lo stesso. Elogi inutili, di buoni sentimenti il più delle volte non protagonisti nel mondo.
«Beh! Cos’è quella faccia? Non pensi che sia vero?». Angela non era intenzionata a cedere, però… c’era rimasta male, nel percepire il più totale disinteresse in quei due occhi scuri che adorava.
«Vediamo se riesco a trovare il modo di strapparti un sorriso. Te l’ho mai detto, che quando sorridi sei bellissimo?». Riccardo gliene regalò subito uno, ma Angela voleva vedere le stelle.
Strappò un pezzo di carta dal fondo della piccola rubrica telefonica, che aveva cura di portare sempre con sé, qualora il cellulare avesse deciso di darle forfait all’improvviso, per scongiurare il pericolo di rimanere senza contatti a portata di mano.
Trovò in fretta anche una penna e scrisse veloce.
«Ecco… tieni!».
Riccardo l’aprì e lesse ad alta voce: «T puntato, A puntato».


Un attimo di silenzio, poi: «Cosa vuol dire, T puntato, A puntato?».
«Vuol dire Ti Amo… no?!?».
«E… perché non lo hai scritto per esteso?».
Angela sorrise.
«Perché, in quel caso, tu non mi avresti chiesto niente e io non avrei potuto dirtelo ad alta voce… che ti amo… ti amo, più di quanto abbia mai amato qualcuno».
«Ripetilo ancora, allora. Voglio sentirlo di nuovo».
«Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo….», Angela avrebbe potuto continuare a dirlo all’infinito, se Riccardo non fosse riuscito a zittirla con un bacio.
Niente cioccolato fondente, niente nocciole intere e croccanti. Solo l’incontro di quattro labbra, vogliose di non perdersi mai.
«Anche io ti amo… tantissimo!», Riccardo sorrise. Fu in quel sorriso, fatto anche dagli occhi luminosi e fissi, immobili su di lei, che Angela riuscì a vedere le stelle.
«Io… di più».

sabato 14 febbraio 2015

Ti amo per sempre... su YouTube!

Di nuovo da queste parti, in un giorno speciale.
14 febbraio. San Valentino.
Felicissima, di avere una storia d'amore che gironzola tra i pensieri, nella paziente attesa di poter essere messa su carta (speriamo). Oggi... scrivo però per raccontare di altre parole, quelle che son finite in un video, grazie alla bellissima passione di un giovane narratore romano: Adriano Fedeli.
Lascio qui il link... con il testo, per chi volesse leggere, ascoltando.

Una storia d'amore intensa, particolare. Di quelle che arrivano all'improvviso nella vita. Magari, non vanno proprio come l'immaginazione avrebbe voluto, ma... continuano ad avere tutta la forza necessaria per far dire, nonostante tutto: Per Sempre!
Spero vi piaccia!


Una vecchia lettera scritta a mano. Alcune parole sbavate di nero. Lacrime, cariche di rimmel. Margherita continuava a fissarle, senza trovare il coraggio di spostare lo sguardo altrove. Certi giorni, come quello, sembravano come se tutto fosse appena successo. Tirò su con il naso, la stanza si riempì di quel rumore. Sapeva che avrebbe dovuto distruggerla. Per il suo bene, per la necessità che aveva, di ricominciare da qualche parte. Era facile pensarlo.
Sarebbe stato diverso se si fosse trattato di un sms, di un messaggio ricevuto su Facebook o di un e-mail. Quando basta un click, tutto diventa più facile. Invece, sbarazzarsi di quella lettera era difficile. Perché poteva stringerla, sfiorarla, annusarla e sentire ancora il vago odore del profumo di Luca, leggerla per l’ennesima volta e rendersi conto di conoscerla a memoria. Che strano, quando l’aveva ricevuta. Luca l’aveva lasciata in bella vista sopra il comò della camera da letto, vicino alla conchiglia bianca, ai sassi di mare e ai piccoli pezzi di legno che avevano trovato passeggiando sulla spiaggia, durante la loro ultima vacanza insieme. Erano già passati quattro anni, ma sembrava fossero trascorse appena quattro ore. Nonostante i sette anni di fidanzamento, Margherita non aveva mai visto Luca prendere una penna in mano, per mettersi a scrivere. Non un appunto su un post-it, non uno scarabocchio in agenda, non un numero di telefono segnato al volo, per non dimenticarsene. Niente. Niente di niente. Eppure…
Eppure, Luca l’aveva scritta quella lettera. La sua proposta di matrimonio speciale. “Così, quando festeggeremo le nostre nozze di diamante, la tirerai fuori dalla nostra valigia dei ricordi e ne rideremo insieme, bevendo champagne”. Le aveva detto la sera a cena, davanti a un piatto di tagliatelle al tartufo, che lentamente stava raffreddando.
“Pensi veramente che riusciremo a organizzare un matrimonio sulla spiaggia? E se poi dovessimo scontrarci con raffiche di vento assurde, o con una pioggia inaspettata? È risaputo che, proprio quando tutto deve filare liscio ed essere perfetto, qualcosa va a finire storto. Non vorrei che tua madre, o mia madre, poi…”.
Il sorriso radioso di Luca riuscì, almeno in quel momento, a mettere un freno ai pensieri di Margherita e alla sua fervida fantasia; sempre pronta a vedere disastri ovunque.
Le sarebbe servito adesso uno di quei bei sorrisi. Non aveva conservato foto di Luca in bella vista, ma di quella lettera non riusciva proprio a farne a meno. Luca l’avrebbe veramente sposata e veramente sarebbero potuti arrivare a festeggiare i 75 anni di matrimonio, se solo fosse filato tutto liscio.
Ma, la vita è così. Un attimo pensi di avere tutto il tempo del mondo per un sacco di progetti, l’attimo dopo ti ritrovi sotto terra, con indosso il tuo abito migliore; quello che avresti dovuto sfoggiare davanti a tutti e dinanzi all’altare.
“Non è giusto”. Stavolta, le parole riempirono la stanza. Margherita si ritrovò a pensare a quanti divorziati conosceva. Mentre a lei non era stata data nemmeno l’opportunità di provare. Avrebbe preferito essere una di loro. Piuttosto che ritrovarsi vedova prima ancora di avere la fede al dito. Gli occhi castani continuavano a vagare tra macchie di trucco e l’elegante grafia di Luca. Ti amo, per sempre. Aveva chiuso in quel modo, quelle righe. Anche lei, ne era certa, l’avrebbe amato per sempre. Può esistere un amore tra due mondi, tra paradiso e terra. Il cuore non conosce distanze. Nessun sentimento, quando è vero, si lascia spegnere dagli ostacoli. Margherita richiuse la lettera, tornò al comodino per sfiorare con le dita la conchiglia. Magari, se l’avesse accostata all’orecchio, almeno per una volta non avrebbe sentito la voce del mare, ma la dichiarazione di amore eterno del suo Luca. Ci provò. Non sentì niente, ma non pianse. Era la lettera. La lettera era la sua dichiarazione di amore eterno. Una ragione più che valida per non distruggerla mai.