domenica 31 agosto 2014

Con un Micio tra le righe!

(Foto semi-serie... di una mattinata tra carta e inchiostro :-D)


Si comincia sempre così... con uno sguardo innocente, che ti osserva da sotto il tavolo :-D


Poi però... se c'è la fortuna di avere i 'mezzi' a disposizione... perché non provare a cambiare angolazione?!?


Perché si sa... il mondo non è mai lo stesso... cambia ogni volta che a cambiare è il punto di vista! :-D


Allora... giusto il tempo di pensarci un po' su... prima del salto! 


Guarda un po' cosa c'è qui... sembra interessante...


Molto, molto, molto... interessante...


Talmente tanto interessante...


...da non volersene separare...


Proprio no! Per nessuna ragione...


Sembra qualcosa di adatto...


...da rosicchiare! :-D


Anche se, alla fine, dopo essersi guardati meglio intorno...


Sì! E' meglio decidere che...



...Un po' di relax è proprio quel che ci vuole! :-D

giovedì 21 agosto 2014

Scrivere... in compagnia!

Nuove idee. Nuovi progetti. Tante le prime. Tanti i secondi. 
Scrivere. Scrivere. Scrivere.
Scrivere... in compagnia!
Essere alle prese con una nuova storia e lasciarsi distrarre da una visita... che definirei anche di tipo piuttosto consueto e (a tratti) fastidioso, di questi periodi. 
Sta di fatto... che non sono riuscita a trattenermi dallo scattare una foto.


Credo di aver trovato interessante lo sfondo fatto di parole, più che altro :-D
Chissà... magari, stava cercando di darmi una sua opinione e io non l'ho sentita. Però... le ho detto che il suo ronzare era andato a mescolarsi con lo stesso rumore fatto dai miei pensieri. 
Forse, lei mi ha capita. 
Dopo poco, se ne è andata :-D

sabato 16 agosto 2014

Dopotutto... incomprensioni!

Essere stanchi. Di quella stanchezza mentale, emotiva. Di quella stanchezza che ti fa brontolare il cervello, con il rumore di un fruscio continuo che si insidia nelle orecchie. Ho sempre avuto l’abitudine di credere alla stanchezza, quando me la sono ritrovata davanti. Alla stanchezza di una madre che non sa più come dirti che è per il tuo bene, che continua a ripetere certe cose. Alla stanchezza di un padre che, anche se poco incline alle manifestazioni d’affetto plateali, sarebbe disposto a fare di tutto perché il sorriso rimanga appeso alle tue labbra. Alla stanchezza di una sorella che, nonostante abbia la sua, di vita da mandare avanti, non si dimentica mai di buttare un occhio sulla tua; per vedere se è tutto ok o se hai bisogno di una spalla su cui appoggiarti. Ho sempre creduto che non fosse il caso di sottovalutare le persone, quando senti uscire dalla loro bocca parole come: “Sono stanco, non ce la faccio più”. Il più delle volte è un modo negativo per sottolineare delle situazioni. Qualcosa che non si decide a passare e a lasciare in pace, qualcosa che non si è ancora riusciti a superare, nonostante gli sforzi. Ci sono momenti in cui, però, queste esatte parole spuntano tra le labbra a me… allora mi chiedo: perché alcuni occhi non si accorgono della mia, di stanchezza? Perché nelle menti altrui la mia immagine è quasi sempre associata al concetto di ‘è lei, capirà’? Perché bisogna arrivare a perdere sé stessi, nel tentativo di farsi capire, e accorgersi poi – comunque – che non è servito a niente? Perché non esiste mai un ‘ORA’, un momento non rimandabile, una parola buona non ingoiabile, un orgoglio annientabile, per chi sostiene di tenerci a te? Perché non esiste mai l’esigenza di non deludere, di non esagerare, di non tirare troppo la corda, di farsi un esame di coscienza (quello che troppo spesso viene richiesto, senza poi capire che non può valere solo per chi si sta guardando), di… capire? Perché? Io… questo, non riesco a comprenderlo.

sabato 9 agosto 2014

L'incanto di un attimo!

Non sempre un racconto riesce a trovare la strada nei tempi che - per lui - si immaginano... 
Però può capitare che, proprio mentre si sta cercando di stringere amicizia con le parole, che faticano a mettersi in fila in mezzo ad altri pensieri, qualcosa di insolito arrivi a catturare la nostra attenzione, ci porti a lasciar cadere la penna dalle mani e - in un improvviso bisogno di cogliere l'attimo, per non perdere l'incanto di quella frazione di secondo che ci ha sorpreso (e forse riscosso da un momento di torpore misto a sconforto) - ci costringa a stringere fra le dita le forme di una macchina fotografica... :-D
Ciò che ne viene fuori, magari, non è originale; di per sé. Ma... rimane tutta la bellezza di aver imprigionato l'incanto di un attimo. E rimane anche tutta la sorpresa di quanto una cosa apparentemente 'semplice', sia in realtà scontata solo nella sua apparenza :-D







Lo stupore di alcuni piccoli attimi. La particolarità di certi, minuscoli momenti in cui qualcosa arriva a catturare l'attenzione; inaspettatamente. La gioia discreta di quelle frazioni di secondo grazie alle quali, ciò che fino ad un attimo prima risultava scontato agli occhi, diventa d'un tratto insolito e - perché no! - bello. L'improvvisa consapevolezza che, pur con gli stessi elementi a disposizione, non tutti gli attimi e non tutte le condizioni sono in grado di poter portare allo stesso risultato.