"Vale, ma... a te piacerebbe cenare qui per un primo appuntamento?".
Smetto di masticare e mi blocco per ascoltare la risposta. All'inizio stento a capire il senso della domanda.
Silenzio.
Con la coda dell'occhio riesco a vedere il tavolo vicino. Una botte con sopra un disco di legno marrone scuro, per l'esattezza.
Sono in tre. Due ragazzi e una ragazza. Intuisco possa trattarsi, allora, di una richiesta di aiuto.
"Preferiresti una cena a base di pesce?". Arriccio le labbra, in una smorfia istintiva di disappunto. Tra hamburger e patatine e un piatto al sapore di mare... hamburger e patatine tutta la vita. Io. Tra un pub in stile irlandese e un ristorante con le salviettine al profumo di limone... pub tutta la vita. Io.
Vale continua a tacere. Forse non conosce la ragazza in questione e, per questo, le riesce difficile consigliare. Per me sarebbe troppo complicato e insolito intervenire.
"Di quelli sul lungomare, quale sarebbe - secondo te - lo chalet migliore?".
La cena a base di pesce immagino stia vincendo. Mi domando il perché.
Guardo il mio bicchiere di birra ancora pieno, le olive ascolane appena arrivate e caldissime. Ascolto la musica alle casse.
Mah, sì! Una cena in un pub sul lungomare sarebbe persino qualcosa di originale.
Io: pub tutta la vita.
Loro: preferiscono mettersi a parlare del liceo che sta per ricominciare.
Il primo appuntamento può aspettare.
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mercoledì 23 agosto 2017
Il primo appuntamento può aspettare
giovedì 2 marzo 2017
Quei rami così ben pettinati!
Una strada ormai declassata a 'seconda scelta'. In macchina, lato passeggero, verso un piccolo ufficio postale. Guardo in giro, come sempre quando non guido. Poche case. Macchine in movimento quasi zero. Non posso dire che mi dispiaccia, ma l'interesse vero si accende solo quando gli occhi incontrano delle piccole piante d'ulivo. Ovunque mi trovi, di qualunque ulivo si tratti, una pianta del genere sa sempre di 'casa'. Sorrido, pensando che gli esemplari che ho davanti sono bellissimi e... potati benissimo. Non avessi mai preso in mano un paio di forbicioni e non mi fossi mai accostata a dei rami per capire quali dei tanti fossero i superflui, forse non ci avrei fatto neppure caso. Oppure, la bellezza di una pianta che è 'appena stata dal parrucchiere' è talmente evidente da non poter proprio passare inosservata. Torno a casa la sera e trovo acconciati anche alcuni degli ulivi di famiglia. Fermo la macchina per un po' e rimango con i fari addosso ai primi grovigli di foglie che incontro. Sono piante vecchie. Anziane, direi addirittura. Ma la bellezza di un'ulivo ben potato è un fascino che non conosce età.
sabato 6 agosto 2016
L'amore, quando basta!
Giulia addormentata sul divano. Federico la svegliò stringendola a sé. Forte. L'abbracciò, come se quell’abbraccio fosse tutto ciò di cui aveva bisogno per ricaricare le pile dopo una lunga giornata di lavoro. “Esci con me”, le sussurrò a un orecchio facendole solletico con il respiro. Era il suo modo speciale per chiederle di concedersi qualche attimo insieme sul prato fuori casa, prima di andare a dormire. Il suo modo speciale per dirle che, se anche per tutto il giorno non erano potuti stare insieme, avrebbero potuto comunque rimediare. “Le stelle sono così belle stasera, sarebbe un peccato perdersele”. Federico sorrise e a Giulia bastò l’immagine di quelle labbra perfette e incurvate all’insù per scacciare via il fantasma del sonno. “È ancora un po’ presto per i desideri, però”. Gli baciò il collo, mentre con la mano cercò la sua per poter intrecciare le dita. “Cosa vorresti chiedere a una stella cadente?”. Federico era sicuro di conoscere il desiderio più grande di Giulia, ma lo domandò comunque. Era altrettanto certo che non glielo avrebbe rivelato, ma si finse comunque un po’ imbronciato quanto lei gli rispose: “Non posso dirtelo, altrimenti non si avvera”. Oltrepassarono il portone e raggiunsero il prato senza curarsi nemmeno di prendere una coperta. “Sarà ancora un po’ presto per le stelle cadenti, ma… è il momento perfetto per lasciare cadere a terra i vestiti. Che ne dici?”. La sveglia avrebbe suonato di nuovo tra meno di sei ore, ma non importava. Giulia cercò le labbra di Federico per catturarle in un bacio lunghissimo. Quello era il suo modo preferito di ricaricare le pile.
sabato 27 febbraio 2016
Resilienza... Empatia...
Resilienza. Una delle parole che sto imparando a conoscere. Un significato ampio, difficile da racchiudere in poche righe. Una parola che, per come viene adoperata adesso, mi ha portato a riflettere su un’altra. Empatia. Altrettanto ampia, altrettanto complessa. Non tocca certo a me disquisire in merito. Non in maniera approfondita, almeno. Solo un pensiero. Resilienza è un termine utilizzato, oggi, non tanto per indicare la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi, quanto per definire, psicologicamente parlando, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Riporto testualmente le parole trovate a seguito di una rapida ricerca Google. Ecco. Se solo tra individui ci fosse una maggior propensione all’empatia, capacità di porsi in maniera immediata nello stato d'animo o nella situazione di un'altra persona, immagino sarebbe molto meno necessario essere resilienti. Immagino.
domenica 19 aprile 2015
L'incanto di un Artista di Strada!
Ammirarne la bravura in tv. In quei programmi a caccia di talenti che, forse (forse!), non saranno in grado di dar loro il giusto rilievo. Ognuno, unico nel suo essere. Artisti di Strada. ;-)
Un pensiero fugace. Con gli occhi ancora rivolti allo schermo, mentre è l'attimo della pubblicità. La speranza di 'poterne incontrare uno così', un giorno. Un desiderio improbabile, forse. O, forse no. All'improvviso, è possibile. In fondo, perché - in un gioco di parole - ogni Strada sa portare a un Artista. Quelle di Gubbio, in particolare, sanno essere magiche; quando vogliono. La città tutta, sa esserlo. Piazza Grande, poi... è l'emblema massimo della Magia. Io... il mio 'bell'incontro' sono riuscita ad averlo. :-) Mi sono ritrovata ancora una volta a bocca aperta. Stavolta... non davanti alla cornice di un televisore. ;-) Stupendo!
martedì 30 dicembre 2014
Fiocco, dopo fiocco...
Naso di carota, braccia di
rosmarino. Indossa una sciarpa di raso e in testa ha un campanellino. Di
giornale è il cappello, di vetro sono i bottoni. È arrivato fiocchettando e sorride
ai bimbi buoni. Quante emozioni poter
guardare, altra neve fiocchettare. Presto o tardi, chi lo sa, nuova festa si
farà!
sabato 22 novembre 2014
L'ombra dei pensieri
Scrivere.
Trascrivere. E ritrovare nelle parole già scritte l’ombra di pensieri vestiti
di dubbio, il riflesso di turbamenti interiori ad oggi ancora irrisolti. Continuare
a trascrivere, non fermarsi e sorridere. Perché, almeno con le parole graffiate
su carta, si può essere certi di scegliere il finale.
mercoledì 22 ottobre 2014
Per quell'attimo... è Sogno Puro!
L'attimo più bello della giornata, in due "click"...
...è davvero: Gioia Pura!!!
Alla prossima! :-D
PRIMA:
Un pensiero che si concretizza in mezzo a tanti altri...
DOPO:
...e diventa "virtualmente concreto" (paradosso!!!), grazie ad un semplice pulsante:...è davvero: Gioia Pura!!!
Alla prossima! :-D
Dita incrociate! ;-)
sabato 12 luglio 2014
Una giornata al mare :-D
Il tran-tran di macchine per la
strada. I monti, all’orizzonte, pian piano spariscono. Il profumo di salsedine
nell’aria. Il caldo del sole sulla pelle. Granelli di sabbia tra le dita dei
piedi. Il rumore delle onde nelle orecchie. Un bagno. Un altro. Un pranzo
veloce e un altro bagno ancora. Quiete e frenesia insieme. Si riparte.
martedì 24 giugno 2014
La magia del primo sguardo
Era il loro primo incontro. La
guardò per la prima volta, come si guarda un tesoro scoperto e inaspettato. La guardò
senza badare al tempo che continuava a correre, pur nella sua lentezza. La guardò
come non aveva mai guardato nessun’altra, prima di allora. Si sentì felice di
regalare quello sguardo pieno d’amore e al colmo della gioia per la
consapevolezza di riceverne in cambio uno altrettanto intenso e speciale. Si guardarono
con il preciso intento di non volersi perdere. Si guardarono senza lasciarsi
disturbare dalla vita intorno. Ignorando rumori, colori, odori. Niente era più
importante, se non quel momento. Era l’inizio.
venerdì 12 aprile 2013
Ordine e caos insieme...
Tutti. Tutti ci ritroviamo ad
affrontare situazioni ingarbugliate, attimi di smarrimento, momenti di gioia o
di dolore che si alternano e che – alle volte – non ci regalano neanche un perché
a cui aggrapparci. Tutti siamo il frutto di ordine e caos insieme. Di certezze
e di paure che possono arrivare a frullare nella mente e nel cuore ad una
velocità talmente tanto esagerata, da far sentire male. Tutti cadiamo e ci
rialziamo. E cadiamo di nuovo. E di nuovo ci rialziamo. E ancora. E ancora. La
particolarità, l’accento che distingue una persona dall’altra, una personalità
dall’altra, sta nel ‘Come’. Perché non basta ripetersi all’infinito che tutto
passa, che tutto se ne va. Il bello, l’avventura… sta nel ‘Come’ questo ‘tutto’
lo si lascia passare. Concedendosi a nuovi sorrisi o a nuove lacrime. A nuove
felicità o ad altri infiniti dubbi…
domenica 1 luglio 2012
In cerca di un sogno...
…La pelle madida di sudore,
nonostante la finestra aperta.
Il rumore delle cicale, unico
sottofondo a quel riposo forzato… costretto da un caldo assurdo che sembrava
non voler consentire il minimo movimento.
Anche pensare costa fatica… gli
ingranaggi della mente, ancora poco abituati a quelle temperature, sembrano
scricchiolare ad ogni tentativo.
Chiuse gli occhi, sperando di
riuscire ad abbandonarsi ad un dolce riposo pomeridiano… almeno nel sogno,
forse, sarebbe riuscita a vivere una vita meno bloccata…
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