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sabato 16 aprile 2016

Post-Presentazione: "Pestilentia" di Stefano Mancini

«Non puoi escluderlo a priori!».
Un concetto che mi sta dando parecchio da fare, ultimamente. Di qualunque cosa si tratti. In ambiti totalmente diversi tra loro. In momenti più o meno frequenti che, non senza difficoltà, riescono ad avere qualcosa in comune.
C’è da dire che… funziona! Alle volte; almeno.
Sta funzionando per i libri.
Provo ad aumentare il numero delle mie ‘letture inusuali’ e, grazie anche a nuove conoscenze fatte tramite il Web (leggi Facebook), provo a non escludere nulla (o quasi!).
Facile?!? Non sempre!
Ne vale la pena? Sicuramente!
Il nuovo libro appena conosciuto, di cui vorrei provare a parlarvi un po’?

Ve lo presento nello stesso modo in cui è stato presentato a me…


La tentazione di averci nulla a che fare all’inizio è stata forte. Poi però, lette le poche pagine di un estratto, non ho permesso che avesse la meglio.
Stefano Mancini ci sa fare.
Il suo è uno di quei libri in grado di catturare l’attenzione sino ai massimi livelli (anche il mio stomaco ne sa qualcosa… :-P). Un mix di generi che è ben dosato e che sa accontentare anche i lettori più esigenti.
Forse perché non è un libro d’esordio, la storia è strutturata in maniera particolare, particolareggiata e affascinante.
Laureato in giornalismo e iscritto all’Ordine dei professionisti dal 2005, Stefano lavora come redattore presso un’importante testata nazionale ed è direttore dell’agenzia “Aragorn servizi editoriali”. Ha pubblicato la trilogia high-fantasy composta dai romanzi Le paludi d’Athakah, Il figlio del drago e Il crepuscolo degli dei (Linee Infinite edizioni, 2013-2015), terza classificata al Premio Cittadella 2016. I suoi altri libri sono: La spada dell’elfo (Runde Taarn edizioni, 2010) e Il labirinto degli inganni (AndreaOppureEditore, 2005).

Vi ho incuriosito almeno un po’?
Immagino si possa fare ancora meglio.

Che ne dite di provare a conoscere Stefano, attraverso l’intervista realizzata da Francesca Pace? Domande e risposte che indagano su Pestilentia e… leggete, leggete!

Perché qualcuno dovrebbe leggere il tuo libro?
Beh, il mio parere potrebbe essere di parte, ma trovo che sia una bellissima storia, con un’ambientazione molto particolare e affascinante, un ritmo serrate e dei personaggi molto ben caratterizzati. Penso sempre che la lettura sia anche evasione dalla realtà quotidiana: il mio nuovo romanzo, dunque, penso possa offrire ai lettori qualche ora di piacevole intrattenimento e perché no, anche trasmettere qualcosa.
Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?
Trovo questo romanzo fortemente innovativo, tanto che sarebbe, anche provandoci, difficile classificarlo in un genere specifico. È un po’ fantasy e un po’ distopico; un po’ storico e un po’ thriller. Ogni elemento, tuttavia, è fuso con gli altri in maniera inestricabile e funzionale, in modo che il risultato sia omogeneo e tutt’altro che confusionario. La commistione credo, anzi, che dia un notevole “quid” in più a tutto il libro. Il lettore che si avvicina a “Pestilentia” non si faccia spaventare dal trovarsi di fronte un libro originale, perché mi sento di assicurare che il risultato è valido sotto ogni punto di vista.

Che cosa ti ha spinto a scrivere?
La spinta per la scrittura viene da molto lontano. Questo è il mio settimo romanzo pubblicato, nonché quello che ritengo il migliore per tutta una serie di ragioni. Scrivo da quando sono bambino e fin da allora sogno di fare lo scrittore. Da un paio d’anni questo sogno si è tramutato – seppure solo in parte –, in realtà e per me sarebbe impossibile immaginare una vita senza scrittura.

Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?
La storia nasce da un’idea ben precisa, quella di raccontare un fantasy innovativo, con tinte gotiche e un po’ dark. Mi piaceva soprattutto l’idea di dargli un’ambientazione estremamente caratterizzata, una di quelle che entrasse nella pelle dei lettori e fosse vissuta quasi alla stregua di un vero e proprio personaggio. Poi, come spesso succede, il testo ha preso una sua strada e io non ho fatto altro che seguirla, inserendo via via nuovi elementi.

Quando scrivi? E come? In modo organizzato e continuo o improvviso e discontinuo?
Mi piace scrivere nel pomeriggio. Trovo quel momento il migliore, con il silenzio che mi circonda e la mente che può librarsi da sola dove vuole. Cerco di essere metodico e di non sgarrare, scrivendo tutti i giorni. Non perché sia un peso o un obbligo, ma anzi per l’esatto opposto: perché per me scrivere è soddisfazione e appagamento e quindi più tempo posso dedicargli, meglio mi sento.

Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi – per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?
Avendo ormai una certa esperienza in questo campo, di solito mi affido molto al web. Social network, siti internet e blog sono il canale migliore per farsi conoscere e per far conoscere i propri libri. Ed è quello che faccio, attraverso interviste, recensioni e segnalazioni, proprio come in questo caso.

Progetti per il futuro?
Di sicuro c’è l’uscita di un mio nuovo fantasy, di stampo più classico, a ottobre, con la mia storica casa editrice, la Linee Infinite. Sarà il primo di una nuova saga, che riprenderà la stessa ambientazione già vista nella trilogia composta da Le paludi d’Athakah, Il figlio del drago e Il crepuscolo degli dei.

Tre persone da ringraziare…
Sicuramente il mio editore Astro Edizioni per “Pestilentia”, nella persona del suo direttore editoriale Francesca Costantino. Poi Cristina Pace, che cura la mia pagina Facebook autore con grandissima capacità. E infine i miei lettori, che con il loro sostegno mi spingono a scrivere sempre di più.
Manca ancora qualcosa…


Vi lascio con una breve Sinossi…
Un ragazzo in fuga da qualcosa che non doveva essere liberato. È l’inizio della fine. Quattro secoli dopo, il mondo è un ammasso purulento. Una pestilenza ha spazzato via quasi ogni forma di vita, e il gelo ha stretto nella sua morsa gli ultimi superstiti.
Quando la setta eretica della Mors Atra trafuga la più potente reliquia della Chiesa di Nergal, ultimo faro contro la decadenza, padre Oberon si ribella. E convoca Eckhard, devoto cavaliere della Fratellanza. Ispirato dalla fede, questi darà vita a uno spietato inseguimento sulle tracce della ladra Shree e del suo insolito compagno di viaggio, un eretico appartenente alla razza dei gha’unt.
Perché la reliquia va recuperata a ogni costo. O il suo terribile segreto trascinerà nel baratro la chiesa, condannando il mondo all’oblio.

Al prossimo Post-Presentazione! Chissà che nel frattempo non riesca anch’io a buttare giù qualcosa… Stay Tuned! ;-)

mercoledì 23 marzo 2016

Libri: 'Non vuol dire dimenticare' di Riccardo Schiroli

Il mio viaggio è iniziato il sette di agosto, una giornata plumbea come si pensa che una giornata di agosto non sarà mai.
Comincia così Non vuol dire dimenticare, romanzo d’esordio di Riccardo Schiroli. 190 pagine che accompagnano il lettore non solamente nel viaggio fisico vero e proprio, ma anche alla scoperta dell’universo femminile; con il quale il protagonista tenta di approcciarsi. Il punto di vista è quello maschile. La narrazione è in prima persona. Proprio per questo, lo stile richiama molto quello di un diario di viaggio. Con una scrittura moderna, vivace e scorrevole, Non vuol dire dimenticare si legge d’un fiato. Il protagonista ha un modo di fare ironico e divertente. Non manca anche un pizzico di autocommiserazione, ciò che alle volte impedisce al vissuto di divenire insegnamento. Inserito nella collana Romanzo nel cassetto per le edizioni Soldiershop, il libro è disponibile in versione e-book su Amazon, o in formato EPub su Ebook.it
“Non vuol dire dimenticare ha avuto una gestazione piuttosto complessa”. Scrive Riccardo Schiroli sul suo sito: http://www.riccardoschiroli.com/ “La prima stesura è stata completata con una macchina da scrivere. Da lì è partita un’opera di revisione apparentemente infinita e che ha portato a una seconda versione. In verità, il libro non è mai stato veramente riscritto e sono soddisfatto del risultato finale solo a tratti. Ma è ora che il romanzo cammini con le sue gambe e che io mi dedichi ad altri progetti”.


SUL ROMANZO:
Siamo nel 1989 e, con un volo Linate-Zagabria, inizia un viaggio negli Stati Uniti. Per il protagonista, che è l’io narrante di un romanzo scritto in prima persona, si tratta di un momento epocale. Va in un paese che ha conosciuto prevalentemente attraverso i  libri e  il cinema e lo fa per inseguire un sogno d’amore nel quale non è certo di credere. Va solo: il suo mondo si è dissolto e cerca di costruirsene uno nuovo. E’ in compagnia delle sue canzoni, che lo aiutano a convivere con gli stati d’animo. Ma a poco a poco, finirà con il dover mettere i piedi per terra.
Il sogno d’amore non si rivelerà qualcosa in cui credere, ma nella California del sud e a New York City, inizierà la dolorosa transizione verso una fase nuova della vita.
Perché penso che sia da pubblicare? Sono convinto di essere riuscito a ottenere un linguaggio che rappresenta moltissimo le persone come me: che vengono da una educazione cattolica un po’ invasiva, che sono cresciute abbastanza privilegiate, che non hanno mai fatto troppa fatica a scuola. Anche perché il protagonista si è lasciato alle spalle i privilegi e si trova a farsi largo da solo e un po’ disorientato.
Credo anche che il romanzo rappresenti bene l’impatto che gli Stati Uniti potevano avere su un europeo del 1989. Descrivendo un mondo nel quale ancora non c’è internet e il protagonista può stupirsi delle centinaia di canali via cavo che vede grazie al televisore del Motel, penso sia anche interessante notare come non sia poi vero che i ventenni degli anni ’80 erano così diversi da quelli del terzo millennio.


BIOGRAFIA DELL’AUTORE:

Riccardo Schiroli è nato a Parma nel 1963. Giornalista professionista e poliglotta (parla correttamente Inglese e Tedesco, comunica in Francese e Spagnolo), è entrato nel mondo della comunicazione come conseguenza dei suoi studi di Economia. Una volta Amministratore Unico della Comunicazioni Parmensi s.r.l., sulla fine degli anni ’80 si è dimesso dall’incarico e ha deciso di seguire la sua vocazione,  cercando di percorrere la strada del giornalismo. Prima di ottenere l’accesso all’esame di Stato per l’esercizio della professione, ha fatto in tempo a diventare responsabile dell’informazione di Radio Onda Emilia (novembre 1990) e poi (agosto 1996) responsabile del Telegiornale di Teleducato a Parma. Una volta professionista (2000) ha assunto la direzione di Teleducato Piacenza.

mercoledì 12 agosto 2015

E-Book... Urban Fantasy... The Hybrid's Legacy Saga!

È sempre bellissimo essere contattata come Blogger, per recensire, leggere, divertirsi… aiutare a ‘far conoscere’! :-D Ancora meglio - poi - se da un primo, semplice, garbato contatto… nasce una bella amicizia virtuale. Che è ricordarsi a vicenda quando si parla di libri, che è coinvolgersi a vicenda in quello che può essere il ‘vivere sempre con qualche storia in testa’. Che cosa può esserci di più? Nulla. Penserete (forse) voi. Beh! Io direi… può esserci: essere contattata come Blogger per delle recensioni, fare nuovissime e interessantissime conoscenze e… scoprire nuovi, interessantissimi libri… già acquistati e pronti per essere letti. Che ne dite, vi va di scoprire di che cosa sto parlando?
Poche parole racchiudono tutto ciò che è narrato in quattro romanzi… 

"THE HYBRID'S LEGACY SAGA"!

Forse ne avete già sentito parlare. Forse ve li siete già divorati tutti quattro e, per questo, siete un pizzico più avanti di me. Forse anche voi siete Blogger, anche voi amate leggere e voi stessi li avete recensiti sulle vostre pagine. In questo caso, sarei curiosissima di poter avere i link per dare uno sguardo ai vostri pareri.
Ma… se così non dovesse essere… se foste lettori insaziabili, ancora all’oscuro di tutto… sarei felicissima (issima, issima, issima!) di poter essere io la Blogger che vi consentirà di conoscere il fantastico mondo di "THE HYBRID'S LEGACY SAGA"!
L’autrice è Francesca Pace. Una giovane scrittrice di origini romane, adesso residente in quel di Zurigo.
Non ho avuto modo di approfondire molto il perché si sia dedicata alla scrittura, né ancora ho chiesto conto dei perché che possono nascondersi dietro ad ognuno dei quattro romanzi della Saga, ma… mi riservo di leggerli tutti fino all’ultima parola e di ripresentarveli più avanti, insieme a ‘quattro belle chiacchiere’ con Francesca.
Per il momento, dunque, un Post che vuol essere un invito alla lettura. Quattro ‘tappe’… si parte!
La "THE HYBRID'S LEGACY SAGA" vede il via con: “Emma”


Emma è una ragazza semplice, dall'inconsapevole fascino magnetico. La sua vita tranquilla, al confine dell'invisibilità, sarà sconvolta da un cambiamento radicale e improvviso che la catapulterà nel complesso e violento mondo di streghe e vampiri. Un'inaspettata e travagliata transizione ne muterà in modo definitivo la natura e l'essenza trasformandola in un essere sovrannaturale mai esistito prima. Quando la straordinaria ragazza, accompagnata dai suoi amici di sempre e da un nuovo e viscerale amore, si troverà ad affrontare con coraggio la sua nuova vita imparando ad amarla e ad amare se stessa come mai prima, scoprirà di possedere uno sconfinato e incontrastabile potere. È, questa, una appassionante ed intensa storia di amicizia, fratellanza e amore.

Seconda tappa… secondo romanzo! Si procede con: “Gabriel. Il sigillo della tredicesima runa”


La storia ci traghetta in un'atmosfera dark, sanguinaria e voluttuosa. Gabriel è un ragazzo come ce ne sono molti. Scapestrato e superficiale, conosce fin troppo presto i dolori che un'esistenza umana porta con sé. Attraverso la sofferenza e la morte impara la caducità della vita e la fragilità dei sentimenti. In una Scozia di fine 1400, Gabriel sceglierà le tenebre e l'oscurità dell'immortalità. Sceglierà di diventare un vampiro. Sangue e morte ne accompagnano l'esistenza vissuta nell'inconsapevolezza e nell'ignoranza del suo dono. Un sigillo che ne cambierà radicalmente le sorti. Una vita, la sua, vissuta al limite con al fianco Andrew, suo fratello, che mai lo abbandonerà neanche quando tutto in lui sembrerà essere perduto. Una storia che abbraccia quasi sei secoli, ricca di cambiamenti e repentini mutamenti che porteranno a un'intima trasformazione interiore che toccherà il culmine nell'incontro con Emma, l'amore della vita di Gabriel. Sarà proprio l'amore, il motore che muove ogni cosa, a rendergli salva la vita e soprattutto l'anima.

E siamo al numero… Tre! Francesca Pace continua la sua Saga con: “Vincolo di sangue”


È  il romanzo di cambiamento, di crescita. Nulla è come sembra. Il dolore, la morte, la magia... ogni cosa che ruota intorno alla vita di Emma e dei suoi compagni sta per essere sovvertita da un potere arcano e misterioso che entrerà nelle loro vite in modo violento. Le alleanze cambieranno e la schiera di Danielle si arricchirà di uno spietato e quanto mai inaspettato alleato pronto a tutto per prendere la vita di Emma... Anche quando il cuore di Emma vacillerà, incapace di sopportare questa nuova, dolorosa e impensabile verità, lei dovrà trovare la forza di compiere il proprio destino... dovrà mettere a tacere il suo cuore fin troppo umano e le proprie emozioni...dovrà confrontarsi con la parte peggiore di sé per cercare di salvare il suo mondo. Che ruolo avrà la Congrega dei Guardiani in questa nuova battaglia? L'intimo sentimento che lega i due immortali saprà salvarli? Potrà l'amore assoluto che Emma prova per Gabriel rendergli salva la vita... ancora una volta? Amore, tormento, paura... questi i sentimenti che accompagnano le giornate della bella ibrida che porterà a compimento il suo cambiamento, divenendo una donna forte e coraggiosa in grado di ripristinare gli equilibri del proprio mondo anche a dispetto di un potere maledetto che tenterà di condurla attraverso le tenebre fino al luogo suo più oscuro.

Il quarto volume è quello finale: “Patrick. I Guardiani dell'ordine di San Michele”



Questo spin off è un racconto di presentazione che, pur nella sua brevità, descrive il momento in cui il soldatino Patrick è costretto a maturare e a prendere coscienza di chi è e di cosa potrà diventare. Lui sa benissimo di essere un guardiano, si allena per questo, ma non ha mai incontrato veramente dei nemici efferati e crudeli come Danielle che sono la personificazione mostruosa del male stesso. L'episodio orrendo cui assiste e di cui è vittima gli apre gli occhi. Da qui inizia il percorso che lo renderà il Patrick che abbiamo conosciuto in "Vincolo di sangue".


Che ne dite? Vi ho incuriosito abbastanza, da convincervi a entrare in questo mondo Urban Fantasy? Io… spero proprio di sì! ;-)
Alla prossima, con altri e-book che aspettano di poter ‘ricevere un Post!’. Mi raccomando… leggete, leggete, leggete e – se avrete voglia di condividere un parere – fatemi sapere. Io sono qui! Non sempre attiva e con le parole pronte quanto vorrei, ma… ci sono!

Alla prossima!

venerdì 20 marzo 2015

Nuove soddisfazioni per "Se la pioggia va in vacanza"!


Immortalare un momento. Emoticon grin
Ci saremo anche Noi... con "Se la pioggia va in vacanza"!!! In un mondo pieno zeppo di selfie... io affido un'emozione a uno screenshot! Emoticon heart



(fermo immagine, sulla pagina di Live Gubbio, dedicata all'inaugurazione della biblioteca della Scuola Primaria di Padule: http://www.livegubbio.it/2015/03/Inaugurazione-della-biblioteca-della-Scuola-Primaria-di-Padule)

martedì 17 marzo 2015

"Interno 16" e tributo a Pino Mango... BlogIntervista a Rossana Lozzio

Eccomi di nuovo da queste parti, con una nuova Blog-Intervista. :-D
Devo ammetterlo, mi piace un sacco quest’idea di poter parlare un po’ di qualcosa che non riguarda me. Mi fa piacere se, facendolo, posso aiutare un po’ a divulgare la notizia di pubblicazioni esistenti, autori emergenti, eventi in programma, ecc…

In questo caso specifico, forse la soddisfazione è ai massimi livelli perché… si tratta un po’ di tutti e tre i casi ;-)
Io e Rossana, di cui fra un po’ vi parlerò, ci siamo ‘conosciute’ in una di quelle pagine Facebook, nate per ‘mettere insieme’ persone che condividono una passione. È indubbio che, almeno in un primo momento, si è trattato della passione per le parole. Poi, però, navigando in qua e in là per la rete e curiosando a destra e a manca, è saltato fuori che anche l’amore per la musica è un qualcosa che ci accomuna molto.


Libri, parole e musica… che c’è di tanto particolare? Direte voi! In effetti… poco.
Sono tre delle cose che, di più in assoluto, appassionano la maggior parte della gente. Eppure…
Questo qualcosa di apparentemente ‘comune’ diventa improvvisamente e sorprendentemente straordinario, quando… più che di fronte a una passione fortissima, pare di ritrovarsi davanti a una dedizione totale. Rossana adora Pino Mango. Ne adora le canzoni, tutte, e ne sente tantissimo la mancanza. Una mancanza forte che, se osservata dall’ esterno, alle volte sembra essere quasi inspiegabile.
Può un’artista, pur eccezionale, arrivare a farci sentire la sua mancanza, come fosse stato un familiare, un punto cardine della nostra ‘normale quotidianità’? Certo, che sì! Perché è stato la voce delle canzoni che ci hanno aiutato a crescere, il volto di interpretazioni dal vivo e di video indimenticabili, la fonte di gocce di pura emozione che, dentro al cuore, hanno saputo lasciare segni indelebili come cicatrici.
A Rossana nasce il bisogno, il desiderio di dire… Grazie! Lo fa con un libro, “Interno 16”.


Riguardo alla tua passione per la scrittura... quando hai capito che saresti diventata una scrittrice e come è nata l’idea della storia “Interno 16”?
«Non esiste un momento in cui ho preso atto che sarei diventata una scrittrice. Ho sempre scritto, sin da bambina. Con la stessa passione di allora, cerco di continuare oggi e, spero, per il resto della mia vita. La storia di "Interno 16" è nata dalla voglia precisa di fare un regalo al cantautore lucano Pino Mango, per sdebitarmi in minima parte, per tutto ciò che mi ha sempre dato con la sua voce e con la sua musica. Musica che ha fatto da colonna sonora, durante la scrittura di molti dei miei romanzi; editi e non».

Per “Interno 16” non sono mancati (e di sicuro non mancheranno in futuro) gli apprezzamenti.
Il commento più bello che hai ricevuto da un lettore…
«Mi piace molto, quando mi dicono di aver letto il mio libro tutto d'un fiato, perché volevano arrivare a capire come si sarebbe svelata la trama o se una coppia si sarebbe formata o semplicemente, come sarebbe terminato».
Consigli che daresti a esordienti?
«Di credere in se stessi, ma di non sentirsi mai "arrivati". L'umiltà è alla base dei grandi. In tutti i settori professionali».
Poi, c’è il tempo dedicato alla lettura di libri d’altri… le tue letture preferite?
«Non ho un genere o un autore che prediligo, leggo quello che mi ispira al momento, ho amato e continuo ad amare moltissimo Giorgio Faletti».
Il prossimo libro che scriverai parlerà di...?
«Sicuramente di sentimenti, come sempre!».
Del resto, è sempre ispirandosi ai buoni sentimenti che non solo è nato “Interno 16”, ma sarà possibile per Rossana dare vita a un evento-tributo… il 27 marzo! 
«E’ qualcosa a cui sto lavorando da tempo, insieme a un team di grandi ammiratori di Mango, innamorati – come me – di lui e della sua arte. Lo scorso 7 marzo (a tre mesi da quando ci ha lasciato, così di fretta, su uno di quei palchi che ha calcato per più di trent'anni e di fronte al pubblico che ha sempre infinitamente amato) ho tenuto una presentazione di “Interno 16” a Brugherio, presso il Lucignolo Cafè, ma… è diventato difficile parlare di Pino Mango. Nel periodo in cui gli ho dedicato "Interno 16", era ancora con noi, su questa Terra e il mio omaggio voleva essere al suo magnifico repertorio musicale, con cui sono cresciuta e soprattutto, un dono per l'ispirazione che mi regalava, mentre scrivevo le mie storie (alcune diventate libri pubblicati e altre, ancora inedite). Ora, preferisco pensarlo e mantenerlo nel cuore. Anche promuovere l’evento-tributo non è facile. L’ho personalmente ideato e ci tengo tantissimo, ma… non è facile, sapere di farlo ora che non c’è più»
I dettagli…


« La serata si terrà a Milano, presso il Nuovo Teatro Ariberto, il 27 marzo a partire dalle ore 20,00 e sarà un lungo filo che vedrà al centro la presentazione di "Interno 16" e, tutto intorno, la celebrazione in musica e parole della sua carriera. Ci tengo a sottolineare che sarà un tributo anche al Pino Mango Uomo».
Che cosa aggiungere? Partecipate numerosi! Sempre, con la musica nel cuore.
E, anche per quelli che non potranno andare, per chi avesse una curiosità da soddisfare, ecco il link della pagina Facebook: 



Spero diventi presto una consuetudine, questa delle Blog Interviste. Nelle prossime, torneremo a parlare un po’ di “Tutto il futuro del mondo”. Chiudo allora, salutandovi… Alla prossima! :-D

venerdì 24 ottobre 2014

... Mai ControCuore!



(Per Elisa, non siamo fatti per stare da soli, ma nemmeno per stare con chiunque. Massimo Bisotti)


(Per Elisa, Tantissimi errori di felicità! Massimo Bisotti MAI CONTROCUORE )

Arrivata alla fine dell'incontro ero... sopraffatta! Non solo perché tutto ciò che avevo sperato di trovare in quelle ore l'avevo effettivamente trovato, abbandonando così definitivamente il timore di veder deluse le mie aspettative, ma perché... per quel tempo è stato come ritrovarsi a leggere delle pagine di un diario mai scritto. Pensieri noti, profondi, ormai parte del mio essere. Ed è stato anche un po' amaro vedere confermata l'assoluta verità di un altro pensiero: non si vive che con il Cuore. E non è detta che chi abbiamo vicino riesca a capirlo. Perciò... diventano inutili le parole espresse per cercare di spiegare, come altrettanto inutili diventano i tentativi. Ascolta, solo chi vuole ascoltare. Comprende, solo chi veramente vuol comprendere. E fa di tutto per essere parte della nostra vita solo chi non ha voglia di andarsene. Non esistono persone giuste o sbagliate. Esiste solo chi è più nelle nostre corde e chi, invece, non lo sarà mai. Sempre perché... non si può vivere andando "contro-cuore". 

Avrei potuto fare domande, ma sono rimasta in silenzio. Ho temuto, anzi, di essere notata e di essere interpellata un po' a tradimento (come alle volte succede), dopo aver confermato di aver letto la storia. Non per vergogna... ma, perché... più che con degli interrogativi, alla fine di tutto mi sono ritrovata ad avere a che fare con un caos di pensieri. Un caos che spero di risolvere, prima o poi, e di cui spero di poter parlare... più avanti. Per ora... è tutto quello che so. 
Mai ControCuore!


Massimo Bisotti a Perugia


Ieri. Con il cellulare in mano, pronta ad immortalare l’incontro da ogni punto di vista. Emozionata, anche se non visibilmente. Felice, anche se non visibilmente. Seduta insieme ad altre persone (in prevalenza donne, ma non è mancata anche un’interessata partecipazione maschile), sono stata lì lì per alzarmi dalla sedia e per dar sfogo a tutto il mio ‘io-fotografo’ più nascosto. Poi, però… no! Non è giusto. Non mi godrei nulla. Le parole sono già troppo belle, per permettere alle successive di andare perse nella distrazione di un’inquadratura da foto. Non mi alzo più. Allungo, sì, il cellulare verso il soggetto del mio interesse, ma… solo per avere un ricordo di quale fosse la mia prospettiva! Un pomeriggio indimenticabile <3