mercoledì 23 marzo 2016

Libri: 'Non vuol dire dimenticare' di Riccardo Schiroli

Il mio viaggio è iniziato il sette di agosto, una giornata plumbea come si pensa che una giornata di agosto non sarà mai.
Comincia così Non vuol dire dimenticare, romanzo d’esordio di Riccardo Schiroli. 190 pagine che accompagnano il lettore non solamente nel viaggio fisico vero e proprio, ma anche alla scoperta dell’universo femminile; con il quale il protagonista tenta di approcciarsi. Il punto di vista è quello maschile. La narrazione è in prima persona. Proprio per questo, lo stile richiama molto quello di un diario di viaggio. Con una scrittura moderna, vivace e scorrevole, Non vuol dire dimenticare si legge d’un fiato. Il protagonista ha un modo di fare ironico e divertente. Non manca anche un pizzico di autocommiserazione, ciò che alle volte impedisce al vissuto di divenire insegnamento. Inserito nella collana Romanzo nel cassetto per le edizioni Soldiershop, il libro è disponibile in versione e-book su Amazon, o in formato EPub su Ebook.it
“Non vuol dire dimenticare ha avuto una gestazione piuttosto complessa”. Scrive Riccardo Schiroli sul suo sito: http://www.riccardoschiroli.com/ “La prima stesura è stata completata con una macchina da scrivere. Da lì è partita un’opera di revisione apparentemente infinita e che ha portato a una seconda versione. In verità, il libro non è mai stato veramente riscritto e sono soddisfatto del risultato finale solo a tratti. Ma è ora che il romanzo cammini con le sue gambe e che io mi dedichi ad altri progetti”.


SUL ROMANZO:
Siamo nel 1989 e, con un volo Linate-Zagabria, inizia un viaggio negli Stati Uniti. Per il protagonista, che è l’io narrante di un romanzo scritto in prima persona, si tratta di un momento epocale. Va in un paese che ha conosciuto prevalentemente attraverso i  libri e  il cinema e lo fa per inseguire un sogno d’amore nel quale non è certo di credere. Va solo: il suo mondo si è dissolto e cerca di costruirsene uno nuovo. E’ in compagnia delle sue canzoni, che lo aiutano a convivere con gli stati d’animo. Ma a poco a poco, finirà con il dover mettere i piedi per terra.
Il sogno d’amore non si rivelerà qualcosa in cui credere, ma nella California del sud e a New York City, inizierà la dolorosa transizione verso una fase nuova della vita.
Perché penso che sia da pubblicare? Sono convinto di essere riuscito a ottenere un linguaggio che rappresenta moltissimo le persone come me: che vengono da una educazione cattolica un po’ invasiva, che sono cresciute abbastanza privilegiate, che non hanno mai fatto troppa fatica a scuola. Anche perché il protagonista si è lasciato alle spalle i privilegi e si trova a farsi largo da solo e un po’ disorientato.
Credo anche che il romanzo rappresenti bene l’impatto che gli Stati Uniti potevano avere su un europeo del 1989. Descrivendo un mondo nel quale ancora non c’è internet e il protagonista può stupirsi delle centinaia di canali via cavo che vede grazie al televisore del Motel, penso sia anche interessante notare come non sia poi vero che i ventenni degli anni ’80 erano così diversi da quelli del terzo millennio.


BIOGRAFIA DELL’AUTORE:

Riccardo Schiroli è nato a Parma nel 1963. Giornalista professionista e poliglotta (parla correttamente Inglese e Tedesco, comunica in Francese e Spagnolo), è entrato nel mondo della comunicazione come conseguenza dei suoi studi di Economia. Una volta Amministratore Unico della Comunicazioni Parmensi s.r.l., sulla fine degli anni ’80 si è dimesso dall’incarico e ha deciso di seguire la sua vocazione,  cercando di percorrere la strada del giornalismo. Prima di ottenere l’accesso all’esame di Stato per l’esercizio della professione, ha fatto in tempo a diventare responsabile dell’informazione di Radio Onda Emilia (novembre 1990) e poi (agosto 1996) responsabile del Telegiornale di Teleducato a Parma. Una volta professionista (2000) ha assunto la direzione di Teleducato Piacenza.

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