sabato 16 aprile 2011

Ti ricordavo...

Eccomi di nuovo qui!
Stavolta, dopo giorni di latitanza forzata... causa problemi con la linea adsl e - conseguentemente - con l'accesso ad Internet.
Devo ammettere di aver provato un po' di fastidio, nel sentirmi tanto dipendente dal Web. Non solo per i Blog, è vero...
Però, avrei preferito non scoprire quanto l'uso della tecnologia possa essere diventato abituale nelle mie giornate (non oso immaginare un possibile black-out del cellulare! Panico!!!). E, magari, sorprendermi nell'essere uno "spirito" più libero di quanto in realtà credessi già di essere. Del tipo: "Quasi, quasi... ci rinuncio definitivamente e spengo anche il telefonino"...
Mi è capitato di conoscere una ragazza così all'università... parlando del più e del meno, nel quarto d'ora accademico che precede ogni lezione, mi stava raccontando che le avevano rubato il cellulare e... Beh! Dopo averla vista fare un'esagerata alzata di spalle, mi sono stupita nel sentirla dire: "Sto tanto bene senza, che ho deciso di non ricomprarne uno nuovo"... ed era una tipa totalmente in fissa con squilli, squillini e messaggini... parlando con lei erano più le volte che ci si ritrovava costretti a guardarla muovere le dita veloci su piccoli tasti, che quelle in cui si aveva l'opportunità di guardarla negli occhi. Lo ricordo come fosse stato solo ieri... di essermi sentita - in profondo segreto - molto più fortunata di lei... semplicemente, perché convinta di essere per nulla contagiata dalla "tecnologia-mania"... Errore! Errore!
Ad ogni modo... non è per parlare di questo, che scrivo.
Dopo una settimana piuttosto intensa ed a tratti difficile, la speranza è quella di trovare un po' di conforto e di tranquillità di fronte alla schermata di un Post per la maggior parte ancora bianca e ad una tastiera.
Cosa scrivere?
Beh! Di solito mi affido molto ai pensieri ed alle emozioni del momento.
Perciò, i pensieri e le emozioni del momento sono decisamente rivolte a delle parole in particolare.
Chi l'avrebbe mai detto... che il passato sarebbe tornato a bussare alla mia porta e sarebbe stato in grado di fare una diagnosi tanto schietta e precisa, quanto semplice (non per me!)?!?
Da che è successo di sentirmi dire certe parole... nella mente è scattata subito una sorta di meccanismo automatico: "Avrà ragione, oppure no?".
La conclusione cui sono arrivata: "Ragione al 100%"!
E mi costa molto doverlo ammettere, perché... Beh! Perché le parole che mi hanno portata tanto a riflettere sono state: "Ti ricordavo più decisa!".
Ok... sono passati sette anni dall'ultima volta che ho avuto modo di confrontarmi con questa persona e di acqua sotto i ponti direi che ne è passata; eccome.
Eppure...
Penso faccia piacere a nessuno, avvertire nella semplice osservazione di una persona cara - e che ci ha conosciuto nel profondo - che: in qualche maniera la vita, le esperienze di tutti i giorni, il tempo passato... ci hanno tolto qualcosa.
Come non mi ha fatto piacere sentire di non avere nulla, a portata di lingua, per poter controbattere e dimostrare che... sono sempre la stessa. Spirito deciso incluso!!!
Oddio! Non che ora io voglia dire che sia chissà quale tragedia.
Semplicemente, la rabbia - al riguardo - nasce dal fatto che credo di sapere (solo ora che mi sono ritrovata a rifletterci di fitto, ovviamente!) esattamente il perché ed il "per come" io possa aver perso parte (spero non tutta!) della mia sicurezza.
Un passo avanti nel tentativo di riappropriarmene? Forse.
O forse, no!
Perché, inutile girarci intorno, il tutto è legato (se non al 100%... in larghissima misura!) ad una batosta emotiva tanto inaspettata (per nulla contemplata, nel raggio delle possibilità di sviluppo di un rapporto a due... a dire il vero!), quanto dolorosa e difficile da domare.
C'è voluto del tempo per sentirmi meglio e per arrivare a sentirmi bene anche da sola. Tempo in cui, comunque, mi deve essere sfuggito di stare perdendo qualcosa.
Ed è buffo, come una semplice chiacchierata al telefono possa avermi poi "costretto" a pensarci su.
Se solo un'ora prima qualcuno mi avesse chiesto - dal niente - di dare un giudizio sul mio modo di essere nel mondo, "Sicura" sarebbe stata una delle parole che avrei utilizzato.
Invece...
Costretta dall'analisi di un occhio attento a scavare ancora più a fondo, mi sono trovata a dovermi ravvedere ed a considerare che... No! Forse, "Sicura" non rientra proprio tra le mie caratteristiche... al momento.
Paradossale?!?
Potrebbe sembrarlo, sì.
Ma...
Allora...
Come spiegare tante piccole fughe personali, che solo ora ho il coraggio di confessare a me stessa?!?
Se analizzassi tutte le mie giornate, da quel "famoso giorno nero", mi rendo conto di essermi costretta a tenere la testa alta solo di fronte al lavoro (che mi piace e che non avrei sopportato di perdere per una debolezza personale ed emotiva, poco dopo averlo trovato!) e di aver sfuggito tutto il resto. Di aver sfuggito i sentimenti; soprattutto.
Adesso, anche di fronte alla decisione di non essermi voluta arrabbiare, non so più se l'ho fatto perché realmente convinta di dover mantenere ad ogni costo un rapporto civile e che non terminasse tra urla ed insulti o perché... era semplicemente troppo difficile affrontare il dolore attivamente... dimostrandolo e facendo sentire la mia rabbia.
E non parliamo poi della parola "Futuro"...
Se prima rientravo tra quelle persone con un'immensa fiducia in esso, adesso mi sento più propensa a considerarmi un tipo da "vita alla giornata".
Pianifico lo stretto indispensabile e, quando si tratta di andare sul piano dei rapporti umani, mi sento richiudere a riccio come mai mi è successo e - pur tenendo i piedi immobili - mi sento fuggire a chilometri e chilometri di distanza da quella che - più che un'opportunità di voltare pagina - io vedo essenzialmente come la miccia di una nuova bomba... pronta ad esplodere chissà quando, ma... di sicuro: addosso a me.
Vi è mai capitato di sentirvi così?
Sinceramente, spererei di leggere decine e decine di "Sì" in risposta; così da non pensare di essere la sola.
Come... spererei di riuscire ad invertire la rotta e tornare: "Sicura di me e delle mie volontà profonde".
Spero arrivi presto il giorno in cui riuscirò finalmente a convincermi - come stanno tentando di fare in molti - che l'Amore... i sentimenti in generale sono solo sentimenti... che non c'è modo di sfuggir loro... che non c'è modo di prevedere se e quanto dureranno e che - cosa più importante - vale sempre e comunque la pena di viverli.
Spero di arrivare a dirmi che: scappare sempre e comunque non garantisce una corazza permanente contro il dolore... che questo, se vuole, trova comunque la via per arrivare nella vita e per portare scompiglio e che... nonostante tutto, però... vale sempre la pena di cercare di tenerlo lontano e di ammansirlo con una costante, convinta: Ricerca della Felicità!
Concludo questo folle ragionamento con un saluto. A presto!

4 commenti:

  1. Cara, le persone cambiano, soprattutto quando attraversano delle batoste emotive molto forti, come quella che hai passato tu.
    Non è detto che si cambi in male. Magari hai perso della decisione, ma sicuramente sei cresciuta, sei diventata una persona diversa e sei sicuramente più adulta.
    Se ci guardiamo indietro, è difficile riconoscerci nelle persone che eravamo dieci anni fa, ma non vuol dire che siamo diventati peggiori. Il cambiamento è l'unica strada per migliorare.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  2. Cara Elisa, ogni parola che hai scritto ti è stata dettata dal tuo cuore e dalla tua sensibilità di donna. E' difficile affrontare la vita e a volte è inevitabile sentirci indecisi, indifesi. Sarebbe bello vivere come in una favola ma sappiamo che questo non è possibile, tu sei una ragazza forte e ponderata e ti auguro tutto il bene di questo mondo
    ciao un bacio

    RispondiElimina
  3. Ciao Elisabetta,
    sì... senza dubbio, batoste emotive forti costringono a cambiare. Anche se, devo ammettere di non essermene mai accorta prima, non tanto - almeno - rispetto a quanto io mi sia accorta adesso... adesso che l'analisi di un occhio esterno mi ci ha fatto riflettere. ma... in fondo, penso che ciò che conta è che io stia bene, ora, nonostante tutto! Che dici?
    Grazie di essere passata, a presto!!!

    RispondiElimina
  4. Ciao Sofia,
    Ti ringrazio per le bellissime parole... hai proprio ragione: sarebbe bello, a volte, vivere in una favola, ma... questo non è possibile.
    Così...cerco di affrontare ogni giorno al meglio (quando più, quando meno) e cerco di convivere più che posso con emozioni, indecisioni, insicurezze, paure e forze... perché ci sono anche queste ultime! Bisogna sempre guardare il bicchiere mezzo pieno, no?!?
    Un abbraccio, a presto!

    RispondiElimina