domenica 6 novembre 2011

Di getto...

Cavoli!
E' passato un secolo, dall'ultima volta che ho aperto queste pagine. Anche se, forse perché impegnata a scrivere altro, mi sembrava fosse passato meno tempo. Molto meno, almeno.
Così, eccomi qui... senza un'idea ben precisa in testa.
Di solito, non mi succede.
Di solito, quando mi ritrovo con le mani sopra alla tastiera per un Post destinato a questo speciale mondo virtuale che è "Il Rumore dei Tasti", cerco di esserci con le idee ben chiare. Meglio... Se non molte, almeno una.
No.
Oggi, non c'è nemmeno quella.
Tanti... Tantissimi i pensieri, ma... Nulla di definito. Non abbastanza da meritare un "Post Dedicato"; insomma.
Allora...
Allora, cosa fare?
Lasciare che i giorni della settimana continuino a scorrere - ed aumentare, così, anche la già consistente distanza tra un Post e l'altro - oppure... no?!?
Oppure no.
Decido di dare questa, come risposta all'interrogativo, e di... piazzarmi di fronte alla tastiera per scrivere di getto.
Di getto... Di getto... Di getto...
Tutto quello (non tutto, tutto... via!) che mi passa per la mente.
E nella mente trovo la consapevolezza che oggi sia già il 6 novembre 2011 e - insieme - la tristezza per essermi accorta poco o niente di quanto il tempo sia volato in fretta. Tra un mese sarà la ricorrenza di San Nicolò (che adoro e che mi fa entrare completamente nel clima natalizio!) e tra due - con la Befana, che tutte le feste di porta via! - sarà già un nuovo anno.
E già so che proverò a vivere per un po' con la convinzione di provare ad avvertire un po' di più lo scorrere dei minuti, il passare delle ore e quello dei giorni... per poi arrivare (speriamo!) al novembre successivo e sentirsi ancora una volta derubati della lentezza.
Sì... sto pensando a tutto questo.
A tutto questo... Ai lavoretti che mi piacerebbe portare a termine per il Natale ormai alle porte, ai progetti da tenere ancora in cantiere ed: all'Amore!
L'Amore.
Giorgia canta: è l'Amore che conta. Giustissimo! Verissimo!
L'Amore...
Credo che potrei farlo rientrare nella categoria dei "Lavori ancora in corso", ma... non si sa perché, è un pensiero che sembra non volermi abbandonare mai.
Da cuore ferito - quando il dolore e la rabbia prendono il sopravvento - so di aver già detto un milione di volte di non volerne più sapere.
Ma...
Da spirito romantico... no.
Impossibile smettere di sperare che quel piccolo grande miracolo, quello che fa star bene insieme due persone, tanto da farle sentire come fossero una sola, sia in serbo anche per noi stessi.
E allora...
Comincio a pensare a quanto possa essere probabile o meno, che una freccia di Cupido sia pronta per me. E penso a tutte le persone che, in un modo o nell'altro, mi hanno presa in giro e/o delusa.
Non che con questo io intenda dire di essere un angioletto... come tutti, ho i miei spigoli ed i miei difetti.
Ma... la chiarezza...
Che fine ha fatto, per alcuni, la chiarezza?
E' un caso che io riesca a contare un discreto numero di persone che, in un modo o nell'altro, ha voluto farmi credere in una bugia? O è semplicemente il modo di fare maggiormente diffuso "ai giorni nostri", quindi è meglio tenere il cuore al sicuro?
Opterei per la seconda. Meglio tenersi alla larga, da ferite e da ragni che non ne vogliono proprio sapere di "uscire dal buco".
Questo il lunedì... il martedì... il mercoledì... il giovedì... il venerdì...
Poi, quando pensi di essere finalmente in pace con te stessa e con l'universo bello e contorto che ti circonda, ecco che arriva il momento...
Un attimo. Un secondo. Forse meno.
Quel brivido speciale che ti fa rimettere tutto in discussione. Quello che ti fa capire, e che in fondo sai già che non capirai, che: ci sono cose che non si possono né prevedere, né mettere al bando.
In men che non si dica, ti ritrovi a pensare ad uno sguardo, ad una mano che sfiora le tua, ad un sorriso che non se ne vuole andare dalle tue labbra. E a sperare che il sorriso che hai visto sulle labbra di lui sia fatto della stessa "pasta". Gioia pura e visibile.
Il tempo torna a non contare. E la paura di una nuova ferita ricomincia a non essere abbastanza forte per tirarsi indietro.
Sarà... Non sarà...
Tutto ciò che sai è:
- che vuoi scoprirlo.
- che la felicità è un po' come la fortuna. Una ruota che gira... non può dirti sempre male.
Sorridi.

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