domenica 25 settembre 2011

Amore; Essere o Apparire... Mumble! Mumble!

Eccomi di nuovo!
Domenica sera; il televisore appena spento dopo due ore di relax davanti ad un film molto, molto divertente; gli ultimi minuti di attesa prima di sedersi tutti a tavola per la cena e tanta, tanta voglia di stare davanti il computer e scrivere qui.
Anche se, a voler essere proprio del tutto sinceri, non so bene di cosa parlare.
Sono talmente tanti i pensieri per la testa che... sì; credo di avere solo l'imbarazzo della scelta.
Ok. Ok.
Ultimamente devo ammettere di dedicare molto tempo a riflessioni varie sui rapporti di coppia.
Dunque...
Spero di non apparire troppo scontata e banale se ammetto che: io certe coppie proprio non le capisco.
Insomma, mi rendo conto di parlare per una che ha preso una batosta pazzesca nell'ormai lontano (mi piace pensarlo, anche se a volte la rabbia che si muove dentro mi fa capire che non è del tutto così) marzo 2010, ma... ci sono meccanismi che - giuro - proprio non capirei anche fossi la ragazza più innamorata e felice dell'universo.
Negli ultimi tempi ho speso più di dieci minuti al giorno - perché credo di imbattermi in certe cose più o meno quotidianamente - a chiedermi perché l'erba del vicino sembri sempre la più verde; perché chi ha il pane sembri non avere i denti e a sperare (forte, forte, forte!) di non ritrovarmi ad essere una persona né di un tipo; né di un altro.
Il caso più assurdo?
Fatto ormai il callo ai fidanzati che si lamentano delle fidanzate ma poi - in pubblico - sembrano i principi azzurri in persona e abituata a chiudere gli occhi nel caso contrario (ci sono donne che sembrano girare costantemente con una croce rossa stampata in petto; pur non avendone alcun motivo... fortunate come sono; direi io!), senza dubbio ciò che negli ultimi giorni mi ha sconcertato di più è stata la confessione di una persona che sembrava essersi eclissata dalla mia vita e che - di punto in bianco - si ripresenta e - tra le tante cose e con finta nonchalance - nel bel mezzo della chiacchierata mi comunica anche la novità più importante: si sta vedendo con una persona!
Ok... fin qui nulla di male; Evviva. Anzi!
Sorrido, anche se non può vedermi, e penso che sia sempre bello l'inizio di qualcosa del genere (anche se, per quel che mi riguarda, passo molti più giorni ad avere paura alla sola idea; di quelli che trascorro - invece - immaginando che potrebbe essere bello avere di nuovo qualcuno con cui condividere le cose; anche quelle più banali!).
Poi, però... ecco che mi ritrovo a contestare; contestare e contestare!
Insomma...
Mi ritrovo, praticamente, ad essere io più euforica di lui e a dover sentire cose tipo: "sì, ma nulla di che..."; "rimango comunque molto concentrato su me stesso e sui miei bisogni..."; "ci sono cose che ho immaginato solo in passato con altre persone e...".
Dire "Andarci con i piedi di piombo", credo che comunque non rappresenterebbe giustamente la cosa.
E non ho proprio potuto fare a meno di mettermi un po' nei panni di quella ragazza e di sentire che: non vorrei mai che un ragazzo mi trattasse in questa maniera; nemmeno trattandosi di confidenze fatte ad altre persone; nemmeno trattandosi dei primi tempi.
Ho concluso la telefonata con un sapore amaro in bocca; sperando che su di me non siano mai stati fatti discorsi del genere e già capendo che: forse stavo ragionando su una speranza morta prima di nascere.
Concludo così questi miei sconclusionati ragionamenti.
A presto e buona domenica a tutti!

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