domenica 17 marzo 2013

...ho la vena polemica confusa!


‘Non ti fai mai sentire’. Se c’è una frase che odio è proprio questa. È più fastidiosa di qualunque cosa possa essere rimasto incastrato tra i denti dopo aver mangiato, più irritante del prurito dopo che si è stati vittima di un attacco kamikaze ad opera di uno sciame d’api. Automaticamente nella mente arriva la risposta pronta e secca: “Perché… tu, sì?!?”. Eh… già! Perché è proprio questo il bello della cosa. A farti pesare assenze più o meno conclamate e a farti sentire peccatore/peccatrice incallito/a in quello che è l’assurdo, utopico mondo del ‘vogliamoci tutti bene’ e del ‘pensiamo sempre a chi ci sta intorno’, è proprio colui/colei che non si fa mai sentire e che, semplicemente, si aspetta sempre e solo d’essere il centro della tua vita e di quella di tutti coloro che, per fortuna o meno, hanno a che spartirci. Mah! Quello che succede a me ad un certo punto è che se prima l’assenza era involontaria e dettata il più delle volte da un continuo rimandare a momenti migliori delle giornate (che poi passano inesorabili, senza aver preso il telefono in mano) quello in cui mi sarei fatta sentire, poi (dopo che mi è stato fatto notare e dopo che mi rendo conto che a farmelo notare è proprio uno/una assente cronico/a come me) diventa una questione di principio. Non mi faccio sentire perché non lo fai nemmeno tu e vediamo se te la pianti di puntare sempre il dito. A casa mia si è sempre detto: prima di guardare la pagliuzza nell’occhio altrui, soffermati sulla trave che c’è nel tuo. Sempre ottimo come consiglio e verissimo. Sarà infantile… sarà che si rischia di finire a prendersi a male parole con qualcuno, ma… sarà che non ci tengo poi tanto ad essere contornata di persone che non fanno che ripetermi ciò che io non ho fatto per loro e non si fermano un attimo di più a pensare che in fondo siamo tutti uguali e che… a tutti capita di fare o non fare qualcosa, di dire o non dire qualcosa, di trovarsi o non trovarsi in una situazione. È solo una questione di tempo. Che ci vuole ad essere un po’ più tolleranti?
Altro aspetto che detesto del complicato mondo dei rapporti social-umani?!? Chi si trincera dietro la paura, per giustificarsi di non aver fatto o di non stare facendo qualcosa, ma accusa gli altri di non fare quello stesso qualcosa per paura. E che cosa è… l’asino che dice orecchione al cavallo?!? Personalmente… anche in questo caso ho un mio modo di vederla. Diciamo che cerco di evitare di arrivare al punto di essere considerata una ‘fifona’, semplicemente perché a me non piace vivere di paura e di rimpianti. Perciò, anche se rischio di fare una figuraccia, provo lo stesso a dire e/o a chiedere ciò che vorrei. E se va male, provo ad archiviare il tutto con un secco: “Pazienza!” che, però, non sempre funziona. Certo, il dramma c’è se capita di muoversi nei confronti di qualcuno che potrebbe morire di paura, ma che – diversamente da come faccio io – potrebbe decidere di volerci convivere. Allora, in quel caso c’è il rischio che arrivi il dubbio a rodere l’anima. Perché fa così? Ci penso su una volta, ci penso due, ci rifletto su anche tre volte. Poi, mi ricordo delle parole bellissime che una volta la nonna mi ha detto (io… ragazzina di poco più di quindici anni) vedendomi un po’ giù per una questione di cuore: “Se gli interessi… troverà il modo”. Ecco. Da allora, non l’ho più scordato. Ed è vero. Per chi ci interessa e per chi a noi interessiamo (e non parlo solo di amore!), il modo si trova sempre. E non c’è paura che tenga.
In questo periodo - a dire il vero - mi capita spesso di interrogarmi sui possibili, probabili, sconosciuti perché di alcuni atteggiamenti che noto intorno e per cui a volte non posso fare a meno di starci male. Non penso di essere mai stata una persona troppo esigente, ma credo che nel dimostrare a qualcuno di tenerci o meno il linguaggio sia universale e vada ben oltre la telefonata, l’sms o il contattarsi o meno tramite Facebook. Penso che esistano al mondo individui che adoperano tutti questi strumenti quotidianamente, ma che alla resa dei conti ti lasciano solo/a da una parte a chiederti quanto sarebbero disposti a fare pur di non perderti. Penso che siano poche le persone che danno il valore vero all’amicizia (la cosa più brutta che mi è capitata è di sentirmi dire di non avere tempo nemmeno per un caffè) o a quello che ne potrebbe derivare (il mondo pullula di prese per il c**o e – sarà un caso – ma continua ad aumentare il numero di persone che non hanno più fiducia nei sentimenti… perché?), anche se poi queste stesse persone si sentono subito in diritto di replica e a volte di offesa, se viene fatto mancare loro qualcosa. Penso che… ecco! Forse, questa è un’altra questione dove sarebbe meglio riuscire a non pensare. Perché tanto non è qualcosa che si può cambiare a parole… perché a volte è semplicemente dura ammettere che non ci sono ‘ma’ che tengano… :-(

PS: Un bellissimo premio virtuale è arrivato da parte di Robby... rimando alla prossima il Post dedicato. Ancora un Grazie grandissimo. A presto!!! :-)

11 commenti:

  1. prenditi una bella pausa e lascia la mente libera di viaggiare....ciao.

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    1. Ciao Roberto, cercherò di seguire il consiglio... ma, a volte ho bisogno di queste valvole di sfogo, perché la fantasia non si tinga di nero... grazie ancora per le tue visite, che mi fanno sempre un gran piacere... a presto, un abbraccio!
      Ricambierei volentieri la visita, ma... non vedo Blog legati al tuo profilo... una curiosità: hai mai pensato di aprirne uno? sarebbe bello!

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  2. conosco la sensazione di puro fastidio... c'è un vecchio conoscente che le rare volte che ci becchiamo mi fa "ma te farti sentire mai eh? brava eh!" MA PERCHè TE MI MANDI 12 SMS AL GIORNO VERO?? roba da matti... la prossima volta gli faccio ingoiare il cellulare...
    un abbraccio

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    1. Ciao Ellie! Che bello trovarti da queste parti... grazie per esserti aggiunta tra i lettori fissi!!! :-) guarda... io è da un po' che non ne posso più di simili cose. Ogni giorno mi infastidisce sempre di più accorgermi che la gente sembra in grado solo di puntare il dito... ma, che ci sarà di difficile nel non giudicare (per simili sciocchezze, poi)... è successo lo stesso anche quando il mio ragazzo ha deciso di lasciarmi (son passati 3 anni, ormai) tutti pronti a farlo a pezzi... io ho commentato solo una cosa... mi son dispiaciuti i modi con cui se ne è andato, ma... potevo essere io al suo posto, potevo essere io a ferirlo... questa cosa mi ha sempre fatto riflettere... non è che le persone ti salvano dai cattivi giudizi perché seriamente convinti che non li meriti... solamente, si riesce a schivare la cattiveria della gente (sempre che ci si riesca) per puro caso. Sì, la prossima volta sono moralmente con te se gli mandi il telefono di traverso ;-) Ci si vede presto, spero e grazie!!!

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  3. Elisa in questi giorni ho la vena poetica nella nebbia...meglio dedicarsi ad altri hobby per scacciare brutti pensieri. Un abbraccio.

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  4. Bella sta frase; Vena polemica! Ciao Elisa, mi dispiace che stai passando dei brutti momenti,io mi domando dove sono andati a finire quei bravi ragazzi di un tempo, quando sapevano rispettare le ragazze, e le persone di un tempo che sapevano farsi gli affari propri e non criticare il prossimo, oggi il nostro sacerdote Africano, (tra l'altro è anche giovane) con una buona sapienza, nello spiegare il Vangelo della adultera, afferma che chi è senza peccato scagli la prima pietra, ecco se noi veniamo perdonati, non dovremmo accusare il prossimo, non siamo quelli che dobbiamo inpicciarci del prossimo quando siamo più peccatori degli altri!
    Ciao Elisa, buona vita, il tempo è un galant'uomo, appiana tutto!
    gaetano

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  5. Far notare, rinfacciare, sforzarsi, chiedersi... Sono tutte cose poco spontanee, che non si addicono ad un bel rapporto (d'amore o amicizia che sia).
    Secondo me, ognuno dovrebbe comportarsi spontaneamente (beh, facendo attenzione a non creare disagi agli altri, questo sì) e chiedersi solo: cosa posso fare IO per star bene e diventare come vorrei essere? Gli altri sono un "extra" alla nostra vita: chi ne ha voglia ci faccia compagnia, non importa se saremo in sintonia per una serata, un giorno, una settimana, un breve periodo o tutta la vita, basta che sia BUONA compagnia.

    Ci sono tante strade e le persone hanno altre mete (o magari le cambiano in corsa, secondo le esperienze vissute, il carattere, le ambizioni) e non è giusto far allungare la strada a qualcuno solo per tenerlo un po' di più sulla nostra e nemmeno fargli fare un percorso che non gli si addice: uno ama le strade sterrate, uno quelle asfaltate, uno i sentieri segnalati, uno le terre inesplorate, uno curiosare ad ogni angolo o deviazione, uno tirare dritto verso l'arrivo (senza riuscire a fermarsi nemmeno per un sorso d'acqua... O un caffè!)...

    Anni fa mi ponevo il problema di avere chissà quali diritti/doveri nei rapporti con gli altri, ora mi rendo conto che è tutto molto più semplice e più bello se preso come viene. Ognuno segue la sua strada e i suoi umori, qualcuno capiterà sul nostro stesso percorso, altri al primo bivio devieranno e chissà se li incontraremo più. Ma non importa, l'importante è essersi fatti buona compagnia in quel pezzetto di strada insieme e anche se dispiace è giusto che, ad un certo punto, le buone compagnie se na vadano per altri sentieri. Inutile tormentarsi a scoprire i motivi! Semplicemente: sono due vite diverse, indipendenti. I perchè e i percome non contano, non sapremo mai cosa c'è davvero nella testa e nel cuore altrui. Conta solo godere dei momenti insieme, salutarsi quando è ora e, se poi ricapiterà d'incontrarsi e ritrovare la sintonia abbracciarsi senza rimuginare e approfittare di qualche altro bel momento insieme. Non si può sforzarsi a stare vicini, si può solo apprezzare di potersi stare accanto finché la strada sarà comune.

    In un rapporto "speciale" non si ha bisogno di condividere tutto, non si ha bisogno di dimostrazioni d'affetto, non si pretende nulla e non si dona nulla che non venga spontaneamente. Un rapporto è di quelli importanti quando il tempo che si riesce a passare insieme è "di qualità", cioè vissuto intensamente ma spontaneamente, sentendosi a proprio agio. Iniziare a pensare e a fare bilanci su un rapporto equivale a rovinarlo. O forse è sintomo che si sta rovinando e allora meglio lasciarsi andare prima di rovinare tutto: vuol dire che non è il momento di stare insieme! Non c'è nulla di male, anzi, allontanarsi prima di cozzare è un bel modo di dimostrare che ci teniamo.

    Non so se davvero le persone abbiano sempre meno fiducia nei sentimenti ma se così fosse credo sia solo perchè si pensa troppo e si corre troppo e queste due cose messe insieme creano talmente tanta cofusione da non capire che il problema non sono gli altri, siamo noi che, persi nel caos, non sappiamo più che i sentimenti sono qualcosa di molto semplice e molto spontaneo.

    ...ma, ops! Ho scritto un papiro e forse sono anche andata un po' "fuori tema" ma mi sono lasciata ispirare e quando parto con 'sti pensieri non mi fermo più! :)

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    1. Ciao Anna, non ti preoccupare... nessun papiro! Mi ha fatto piacere leggerti e devo dire che condivido il tuo pensiero... pezzi di strada insieme, che siano costellati di bei momenti... ma, vallo a far capire a qualcuno! E mi riferisco a quei qualcuno che non sono in grado di apprezzare la presenza degli altri, a quei qualcuno che sinceramente strozzerei... perché sempre e solo pronti a sputar sentenze. La spontaneità e la sincerità stanno diventando merce rara... o forse sono io la sfigata di turno che crede ancora nel valore di certe 'cose', ma per una ragione o per un altra si imbatte nell'opposto... il più delle volte. Poi, per fortuna, esistono sempre le magiche eccezioni che spronano a non mollare mai, a guardare sempre avanti con fiducia e ad essere felici comunque e sempre per ciò che si ha. Un abbraccio, a presto! :-)

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    2. La maggior parte della gente sembra preferire confusione, rabbia e sofferenza invece che semplicità e serenità... Oppure ci sono quelli che vogliono apparire felici ad ogni costo e si stampano un rigido sorriso facendo un sacco di discorsi falsi...
      Negli ultimi anni sto imparando ad IGNORARE quelli che si comportano così. Mi son resa conto che mi complicano la vita inutilmente. Non sempre è facile "far scivolare via" certe persone ma quando ci si riesce poi si sta taaaaanto bene! Evviva noi pochi "sfigati" che vogliamo essere felici con poco, teniamo duuuuroooo! :)

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    3. Ciao Anna! Che piacere immenso leggere queste tue parole... con i miei modi e con i miei tempi, piano piano sto facendo anche io pulizie... la verità è che molto spesso non mi ritrovo con la vita che conduco, semplicemente perché non è come me l'ero immaginata. allora... ci sono giorni che mi dimentico di essere una persona forte e mi lascio andare alla tristezza. Poi... mi riprendo e mi rimetto in carreggiata e d'ora in avanti ho deciso di impormi di fare prima ciò che fa bene a me... :-) Ci sono proprio persone che è meglio far scivolare via e penso di stare capendo che, anche se non è come me l'ero immaginata, potrei immaginarne una nuova che assomigli molto a questa e che sia... come piace a me! Grazie di essere passata ancora... che si dice dalle tue parti? ce la fate a capitare per i Ceri? avrei voluto poterti dire che riprenderanno a breve le riprese di Don Matteo, ma... la produzione ha deciso di spostarsi a Spoleto. Sigh! :-( Magari... in uno dei prossimi Post ne parlo un pò... proprio è una cosa che non mi va giù! Un abbraccio, a presto!!!

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  6. Ma sì, ci vogliono anche i momenti tristi, servono a metabolizzare, sfogarsi e ricaricarsi, per poi ripartire "senza pensarci più"!

    Qua staimo iniziando a pensare alle cose "da fare" questa primavera/estate e abbiamo in mente taaaaante di quelle piccole cose in zona che credo dovremo risparmiare sulle "gite fuori porta"! Ma non voglio che i Ceri diventino una di quelle occasioni che si rimandano all'infinito pensando "tanto c'è tutti gli anni", quindi uno dei prossimi ci saremo! ;)

    Don Matteo cambia "casa"... Voto per un post in merito!!!

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