martedì 31 maggio 2011

Non so voi, ma...

Eccomi di nuovo qui!
Per quel che riguarda il fronte scrittura, posso dire di sentirmi abbastanza in forma. Qualche progetto nel cassetto, c'è.
Ma, fantasia a parte, mi sembra sempre un po' strano quanto - ultimamente - io mi senta ispirata anche dalle cose di ogni giorno. Cose che mi portano inspiegabilmente a sentire il bisogno di avere un pezzo di carta alla mano ed una penna (ecco perché ho deciso di concedermi presto un regalo piccolino, piccino, picciò e dotarmi di un'agenda da tenere in borsa e - perché no - magari da tirare fuori anche al lavoro, in pausa pranzo, per appuntare idee e pensieri), cose che - solo fino a qualche settimana fa - mai mi sarei sognata di prendere minimamente in considerazione.
E sorrido se penso che "grandi ragionamenti", nascono proprio da quello che pensavo sarebbe stato per me il momento peggiore di ogni giornata: i venti minuti di macchina per andare al lavoro.
Nonostante la musica accesa, lungi da me l'idea di mettermi a cantare (anche se non mi sentirebbe nessuno!), mi sorprendo ogni giorno a sorprendermi (scusate il giro di parole) di quanto le persone possano essere... non vorrei dire stupide, ma... Sì! A volte, proprio stupide.
Un esempio.
Lasciando perdere i sorpassi al buio e quelli fatti mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri?
Ci sono anche quelle situazioni, di sorpassi perfettamente inutili. Quelli fatti dentro ad una fila di macchine praticamente infinita e che nemmeno se si avesse a disposizione una bacchetta magica porterebbero a migliorare la nostra situazione (di quelle persone che, magari, solo per stare nel letto un minuto in più, poi rischiano di arrivare tardi in ufficio, o chissà dove).
Già.
Questo tipo di sorpasso... Meglio, questo tipo di persone, mi son ritrovata a soprannominarlo: "Noi, che ci piace stare vicini-vicini!".
Così, ogni mattina mi ritrovo al volante e... potete scommetterci che mi imbatto in una situazione del genere di cui sopra.
Distanza di sicurezza? Per alcuni credo debba essere una sorta di leggenda metropolitana. :-o
In realtà, quello che mi sconcerta di più è vedere che certe persone proprio sembrano non azionare il cervello. "Perché sorpassi? Tanto, non cambia nulla. Sempre in fila, siamo".
Mah!
Arrivo dove devo arrivare e inizio a concentrarmi su altro. Però, certa gente...
Concluderei dando un senso al titolo...
Non so voi, ma... stupidaggini o meno, io la penso così.
A presto.

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